ROMA (WSI) – E’ stato il timore della deflazione a portare il Consiglio direttivo della Bce a lanciare, lo scorso 22 gennaio, il QE. Per la prima volta in assoluto, così come fa la Fed, l’Eurotower ha pubblicato le minute dell’ultimo meeting. La decisione è stata “ampiamente condivisa” ma non unanime.
“Prendendo in considerazione sia l’outlook di medio termine relativo alla stabilità dei prezzi che si è indebolito e le misure di stimoli monetari adottate a giugno e settembre del 2014 inferiori a quanto immaginato, il grado prevalente della politica monetaria accomodante è stato reputato insufficiente a contrastare i rischi sugli obiettivi di stabilità dei prezzi di medio termine della Bce”.
“In questo contesto, è stata espressa in modo largamente condiviso l’opinione secondo cui le condizioni fossero tali da adottare una politica monetaria aggiuntiva nel corso del meeting attuale”. E di fatto, in quella che è stata una decisione storica per l’Eurotower, Mario Draghi ha annunciato il lancio di un piano di acquisti di titoli di stato di 60 miliardi di euro al mese.