Sono 12 milioni in tutta Europa, ma quasi nessuno ne parla: sono i lavoratori e le lavoratrici vittime del mobbing, dal verbo inglese “to mob” che significa assalire. In questo caso si tratta di coloro che subiscono prevaricazioni e pressioni psicologiche sul posto di lavoro. Il presidente della Commissione Finanze della Camera Giorgio Benvenuto ha presentato una proposta di legge che vuole affrontare il problema. “Si è spesso parlato di condizionamenti politici e sindacali, ma mai ancora di condizionamenti psicologici”, dice Benvenuto in un’intervista a Bloomberg television, “ma anche in Italia, che pure riconosce tanti diritti, che vanta contratti e lo Statuto dei lavoratori, che ha sindacati ancora forti, questo fenomeno è in espansione”. La diffusione del mobbing, dice il parlamentare ex segretario generale della Uil, è altissima specialmente fra i quadri, e nei settori della pubblica amministrazione, delle banche e anche nell’industria. Spesso, all’origine di questi comportamenti scorretti c’è la volontà di indurre il lavoratore a lasciare il posto. I lavoratori “mobbizzati”, molte donne ma anche parecchi uomini, sono danneggiati nella loro professionalità, condizionati, prevaricati. “Ma soprattutto isolati”, dice Benvenuto, che sottolinea come in diversi casi si sia arrivati al suicidio. “Si tratta di costi altissimi: per il lavoratore, ma alla fine anche per l’intero sistema produttivo”. La difficoltà nel far uscire allo scoperto il fenomeno e nel cercare di affrontarlo è duplice: da una parte c’è la ritrosia istintiva della vittima del mobbing, che spesso non ha più nemmeno fiducia in sé stesso e quindi tende a chiudersi in sé stesso invece di denunciare e chiedere aiuto; dall’altra parte c’e’ il problema di individuare dei criteri oggettivi per prevenire e combattere questa discriminazione. Per il presidente della Commissione Finanze di Montecitorio bisogna avere un approccio anche e soprattutto dal punto di vista medico, con norme preventive e misure di carattere ciivile che sanzionino comportamenti scorretti sul lavoro.
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