L’iter per l’approvazione della legge di bilancio 2020 è ormai avviato ed entro fine mese ci sarà la presentazione della manovra del governo Conte bis. Associazioni e istituzioni varie puntano l’attenzione su vari temi che, a loro dire, dovrebbero trovare spazio nella legge di bilancio. Tra queste Legambiente ha presentato dieci proposte su mobilità e trasporto per l’ex Finanziaria. Vediamo quali sono.
- Rottamazione
Bonus di duemila euro per chi rottama la vecchia auto (mille per moto e ciclomotore), anche senza l’acquisto di un nuovo mezzo elettrico, spendibile in due anni per abbonamenti al trasporto pubblico, servizi sharing mobility, taxi e acquisto di veicoli elettrici leggeri. Tetto di spesa a 500 milioni di euro, limitando per il 2020 l’incentivo alle città metropolitane e con più di 30mila abitanti, affidato ai comuni in proporzione al parco circolante. -
Welfare mobilità
Sostegno alla mobilità pendolare sostenibile finanziato da aziende e enti pubblici per dipendenti e famigliari: fino a mille euro a dipendente all’anno (esente IRPEF), per l’acquisto di abbonamenti e biglietti del trasporto pubblico, servizi sharing mobility cittadino e utilizzi a carico del dipendente di veicoli in flotte aziendali in corporate sharing. Spesa stimata è di 10 milioni di euro, da coprire con un modesto aumento delle accise sul gasolio. -
Sharing mobility
IVA al 10% per la sharing mobility, compresi fino al 2021 i veicoli con motori a combustione interna. Per i veicoli aziendali elettrici usati anche in condivisione per gli spostamenti privati dei dipendenti, si prevede anche la deducibilità totale dell’acquisto o del noleggio a lungo termine. -
“Bonus” elettrico
Incentivo, pari al 20% del prezzo e fino a un massimo di tre mila euro, per l’acquisto di mezzi elettrici leggeri (dall’e-bike al quadriciclo). Rimane di quattromila euro l’incentivo per le auto elettriche, ma si propone di non incentivare più le plug-in. -
Iva mezzi elettrici e rigenerazione Bus
IVA al 10% per l’acquisto di mezzi elettrici per trasporto pubblico, condiviso (sharing mobility pubblica e di comunità, anche corporate) e noleggi. Si propone il lancio di una nuova filiera industriale: la rigenerazione di autobus e mezzi speciali elettrici. -
Costo elettricità per la mobilità
Nessuna accisa per l’energia elettrica per la ricarica dei veicoli in ambito pubblico o privato. Inoltre, gli Stati membri dell’Ue hanno facoltà, concordandolo con la Commissione, di ridurre gli oneri di rete per l’elettricità usata per i mezzi elettrici pubblici e la mobilità condivisa. -
No tasse per rinnovabili e no sussidi olio di palma
Nessuna accisa per i biocarburanti “avanzati” e abolizione dal 1 gennaio 2021 dei sussidi all’olio di palma (e derivati) e all’olio di soia, e progressivamente dal 2025 a tutti i biocarburanti “non avanzati”. Abolire le accise sui biocarburanti avanzati non rappresenta solo un lieve aggravio per lo Stato perché riguarda al momento meno di 50 mila tonnellate equivalente petrolio. -
Rimodulazione accise carburanti
Riduzione della sperequazione tra accise sui carburanti, cercando di diminuire la sproporzione tra l’inquinamento prodotto e i vantaggi fiscali: riduzione delle accise sulla benzina di 7 centesimi al litro, aumento di 3 centesimi al litro per il gasolio e di 3 centesimi sul GPL e metano. -
Sussidi autotrasporto e trasporto aereo
Eliminazione dei sussidi all’autotrasporto per i camion Euro3 e destinazione del medesimo importo all’incentivo per la loro sostituzione con mezzi nuovi a gas naturale liquefatto (GNL), nella prospettiva del bio-GNL con biometano avanzato, quindi esente accise. Anche gli aerei e le navi, oggi a zero accise, devono cominciare a pagare; se non è possibile già dal 2020 per i necessari tempi di accordo europei, la proposta è di introdurre una tassa portuale o aeroportuale provvisoria per ogni atterraggio e decollo in scali nazionali. -
Smart city
Nei trasferimenti delle risorse statali ai Comuni, privilegiare i piani (per esempio PUMS, PAES) con obiettivi sfidanti, basse emissioni, elettrificazione del trasporto, quartieri “car free” e ridisegno dello spazio pubblico. I trasferimenti potrebbero essere vincolati a obiettivi di sostenibilità. La spesa stimata è di 60 milioni di euro in più all’anno, da coprire con un modesto aumento delle accise sul gasolio.
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