La potenziale apertura dell’economia della Corea del Nord, favorita dal successo del vertice storico tra Donald Trump e Kim Jong, potrebbe rappresentare un vera manna per gli investitori che operano sui mercati emergenti .
La pensa così Mark Mobius, presidente di Templeton Emerging Markets Group e fondatore di Mobius Capital Partners, che indica nelle infrastrutture e nel minerario i due principali settori su cui puntare all’interno di un mercato che ha una popolazione di 25 milioni di persone, a cui si potranno aggiungere altre 50 milioni della Corea del Sud.
“Credo che la cosa più eccitante sia l’idea di avere un ponte tra Corea del Sud, Cina e Russia, perché allora si potranno avere ferrovie e strade e altre infrastrutture che uniranno queste nazioni” – ha dichiarato Mobius, in un’intervista alla Cnbc.
Nel documento firmato alla conclusione del vertice, i due leader si sono impegnati a perseguire la pace e la denuclearizzazione della penisola coreana, anche se sono stati forniti pochi dettagli. Trump si è inoltre impegnato a eliminare le sanzioni economiche alla Corea del Nord, che che per decenni hanno tenuto il paese fuori dai mercati internazionali.
Tornando a Mobius, l’investitore sottolinea, tra gli aspetti positivi dell’economia della Corea del Nord, l’ampia forza di lavoro a buon mercato e la disciplina. A quelli che mettono in discussione la capacità della popolazione di raggiungere un’economia moderna sottolinea:
“La Corea del Nord sarebbe in grado di evolversi molto, molto rapidamente, perché il background educativo è buono. Basta vedere quel che sono riusciti a sviluppare nelle loro condizioni: la capacità nucleare è una prodezza tecnologica con proporzioni sorprendenti” – ha detto ancora Mobius. “Quindi credo che recupererebbero molto velocemente, e la Corea del Sud potrebbe aiutarli a farlo”.