Mercati

Moleskine: per il debutto in Borsa prezzo fissato a 2,3 euro

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SIENA (WSI) – L’offerta pubblica di sottoscrizione e vendita di Moleskine è stata prezzata a 2,3 euro, nella parte intermedia della forchetta originaria di 2-2,65 euro, poi ristretta a 2,2-2,4 euro.

Lo riferiscono a Reuters fonti di mercato dopo che ieri si è chiusa l’offerta. L’avvio delle negoziazioni dei titoli del noto gruppo di agendine e diari è previsto per il 3 aprile.

Tassi & Congiuntura: in area Euro i dati macro peggiori delle attese insieme alle deludenti aste italiane hanno contribuito al rialzo degli spread di Italia e Spagna. Lo sperad sul comparto decennale italiano ha toccato il massimo dell’anno intorno ai 350pb. La determinante di tale andamento è stato soprattutto il calo del tasso decennale tedesco (ai minimi dell’anno) piuttosto che il rialzo del tasso decennale italiano (ai massimi da inizio marzo). L’effetto flight to quality ha riportato il tasso biennale tedesco nuovamente in territorio negativo, segnando anch’esso il nuovo minimo dell’anno. Le tensioni derivanti dal caso cipriota oltre che l’incertezza sul quadro politico italiano rappresentano il focus principale degli operatori, sebbene il caso cipriota appaia il tema di prevalente interesse nel breve termine in attesa oggi della riapertura delle banche del paese dopo la chiusura per circa due settimane. La banca centrale cipriota ha ufficializzato una serie di misure restrittive sui trasferimenti di capitale oltre che sui prelievi. Le tensioni hanno pesato sulle emissioni italiane di Btp a 5 e 10 anni : l’ammontare collocato (6,9Mld€) è stato leggermente inferiore al limite massimo dichiarato a fronte di una domanda che, sebbene sia stata superiore all’offerta, è risultata inferiore alle precedenti aste per la stessa tipologia di titoli. Dal lato macro indicazioni non favorevoli sono arrivate dalle vendite al dettaglio e dagli ordini industriali italiani di gennaio, questi ultimi penalizzati soprattutto dal peggioramento del settore domestico. Negli Usa tasso decennale in marcato calo a fronte delle tensioni cipriote. Sul fronte Fed numerosi sono stati gli interventi di membri del board. I due membri votanti Rosengren ed Evans si sono dichiarati a favore della prosecuzione del piano di acquisto di bond. In particolare Evans ha dichiarato che per poter ipotizzare miglioramenti più duraturi del mercato del lavoro, occorrerà una sequenza di almeno sei mesi di incremento mensile degli occupati intorno alle 200.000 unità, aggiungendo che se invece il quadro occupazionale dovesse peggiorare, occorrerebbe aumentare il piano di acquisti. Sul fronte nipponico da segnalare che il tasso decennale governativo ha segnato il minimo da circa 10 anni, dopo che il governatore della BoJ Kuroda ha dichiarato che occorre abbassare i tassi della parte a lungo termine della curva.

Valute: ieri l’euro si è deprezzato verso quasi tutte le valute mondiali sulla scia dell’incertezza legata a Cipro ed alla formazione del governo italiano, oltre che all’esito dell’asta sui Btp. Verso dollaro il cambio è calato sotto 1,28 per la prima volta da novembre. Durante la sessione asiatica si è però assistito ad un lieve recupero che ha riportato il cambio temporaneamente sopra 1,28. Per oggi il livello di supporto si colloca a 1,2750, mentre la resistenza passa da 1,2850. Lo yen si è apprezzato verso tutte le principali valute nelle ultime 24 ore grazie alle tensioni sulle borse mondiali. Verso euro il cambio si colloca questa mattina poco sopra al supporto 120, con il livello successivo collocato presso 118,70. La resistenza oggi passa da 122. L’euro è stato penalizzato anche verso sterlina, con il cambio stamani in prossimità del supporto 0,8440. Primo supporto in area 0,84. Ieri il real si è temporaneamente apprezzato verso le principali valute mondiali dopo che la banca centrale brasiliana è intervenuta tramite currency swap per limitare il declino della valuta. L’impatto è stato però di breve durata poiché successivamente la valuta brasiliana è tornata a deprezzarsi. Yuan cinese in deprezzamento verso dollaro nonostante i dati relativi ai profitti aziendali cinesi nei primi 2 mesi dell’anno siano stati piuttosto positivi (+17% a/a).

Commodity: quarta giornata consecutiva di rialzo per le materie prime con il gas naturale Usa (+2,3%) che ha registrato la migliore performance all’interno dell’indice GSCI ER salendo ai massimi dall’agosto 2011. Leggermente positivo il petrolio (+0,3% per Wti e Brent), con il rialzo frenato dal forte aumento delle scorte settimanali Usa di greggio. Andamento misto per i metalli industriali e preziosi, con l’oro che questa mattina scambia nuovamente sopra i 1600$/oncia. Tra gli agricoli in evidenza il grano (+0,7%) su attese che alcuni speculatori stiano chiudendo le operazioni ribassiste in vista del report trimestrale del Dipartimento dell’Agricoltura Usa (Usda) sulle intenzioni di semina per il 2013 in pubblicazione oggi.

Azionario: ieri tutti i principali listini europei hanno chiuso in calo guidati dagli assicurativi, dal settore auto e dalle telecomunicazioni. Il Dax tedesco ed il Ftse100 inglese sono scesi ai minimi da 3 settimane, mentre il FtseMib ha toccato i minimi da circa metà dicembre guidato dai cali nel settore bancario, quest’ultimo penalizzato dall’allargamento dello spread. I volumi sono aumentati rispetto alla media degli ultimi 30 giorni su quasi tutti i listini europei: in Italia sono saliti di oltre il 30%. Questa mattina i listini si stanno muovendo intorno alla parità nella fase iniziale della sessione europea. Negli Usa le borse hanno chiuso contrastate, recuperando gran parte delle perdite registrate all’apertura della sessione. L’indice S&P500 ha visto un ennesimo rialzo del settore health care (nuovo livello record) ed utility, settori tipicamente difensivi, mentre cali sono stati registrati tra i finanziari, tecnologici e telefonici. Ribassi sono stati registrati anche dai listini asiatici con quello cinese particolarmente penalizzato dal settore finanziari bancario a causa delle nuove limitazioni imposte ai gestori locali da parte delle autorità cinesi. Lo Shanghai Composite è calato ai minimi da 3 mesi in chiusura. Un’eccezione è stata rappresentata dal listino filippino, che sta beneficiando dal miglioramento delle prospettive del paese che recentemente ha portato ad una revisione migliorativa del rating ad investment grade da parte di Fitch. In calo il listino giapponese penalizzato sia dagli eventi in area Euro sia dall’apprezzamento dello yen. Sul fronte emergente ieri l’indice MSCI EM è salito per la terza giornata consecutiva, anche se oggi l’indice sta correggendo alla luce dell’andamento negativo dei listini asiatici. Il primo trimestre è stato particolarmente negativo per il settore, che sta registrando il peggior inizio anno dal 2008.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

BANCA POPOLARE DI MILANO – Banca Akros, la banca d’investimento e di private banking del gruppo Bpm, ha chiuso il 2012 con un utile netto di 9,5 Mln€, in forte crescita rispetto agli 1,5 Mln€ del 2011, e un Core Tier 1 che sale al 21% dal 17%.

ENI – L’AD Paolo Scaroni è fiducioso che si possa tornare ai buoni rapporti con la Turchia e personalmente dichiara di avere un ottimo rapporto con il ministro dell’Energia turco Taner Yildiz. Scaroni sta valutando se aprire anche le attività petrolifere in Iraq ai cinesi di Cnpc (Chinese National Pertoleum Company) come accaduto in Mozambico per il giacimento di gas off-shore Mamba, ma al momento non ci sono discussioni in corso con la controparte. Questo secondo quanto riportato da Reuters.

FIAT – La società inaugurerà la prossima settimana una rete di 57 concessionari in India, dove quest’anno porterà il Suv Jeep e il marchio Abarth, cioè la versione sportiva di 500 e Punto, con cui intende raggiungere una quota di mercato dell’1% nel 2013.

FINMECCANICA – La controllata AgustaWestland ha ottenuto nuove commesse da 110 Mln€ provenienti da una società malese. Il Cda per l’approvazione del bilancio 2012 è stato fissato per il 23 aprile, dopo che era stato annullato il precedente fissato per il 12 marzo scorso.

GENERALI – Secondo quanto riportato da Reuters, i principali soci hanno messo a punto la lista di maggioranza per il rinnovo del Cda triestino che vede, come nelle attese, le conferme del presidente Gabriele Galateri e del Ceo Mario Greco ed un bilanciamento tra rappresentanti degli azionisti e amministratori indipendenti.

LUXOTTICA – L’agenzia di rating S&P ha rivisto l’outlook di Luxottica a positivo da stabile e ha confermato i rating “BBB+/A-2” rispettivamente a lungo e breve termine.

RCS – Il Cda proporrà un aumento di capitale di almeno 400 Mln€ entro luglio 2013. Seguirà un altro aumento entro il 2015, fino a raggiungere un importo totale di 600 Mln€. Per quanto riguarda il rifinanziamento del debito bancario in scadenza, Rcs prevede un finanziamento a medio termine per un importo complessivo di 575 Mln€.

TELECOM ITALIA – La società e le organizzazioni sindacali hanno raggiunto un accordo per la gestione delle eccedenze di personale che, come annunciato, prevede il massiccio ricorso a contratti di solidarietà. Lo hanno detto a Reuters il segretario nazionale SLC-Cgil, Michele Azzola, e il segretario nazionale Uilcom, Salvo Ugliarolo.

UBI – Il Consiglio di Sorveglianza di della banca ha approvato il bilancio consolidato e il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2012. Il Consiglio ha inoltre approvato la proposta di distribuzione dell’utile da sottoporre all’Assemblea dei Soci che prevede il pagamento di un dividendo unitario di 0,05€ per azione.

APPLE – Il titolo ha perso il 2% nella seduta di ieri dopo che alcuni analisti hanno detto che la società potrebbe generare ricavi inferiori alle attese nel secondo e terzo trimestre. Le azioni Apple hanno perso il 15% del loro valore da inizio anno e si collocano sui minimi da gennaio 2012.

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