NEW YORK (WSI) – Gli scontri e le proteste avvenute in Brasile durante la Confederations Cup, appena conclusa, hanno fatto sorgere dei dubbi al massimo esponente della FIFA, Joseph Blatter, il quale si dice ora perplesso sugli imminenti Mondiali di calcio, che partiranno a giugno dell’anno prossimo, sempre nel paese sudamericano.
Il Financial Times riporta le parole di Blatter, che si dice proccupato: “Se l’anno prossimo si verificheranno gli stesso scontri, allora ci dovremmo chiedere se sia stata la scelta giusta quella di ospitare i Mondiali in Brasile. Sono comunque abbastanza sicuro che la situazione sarà più tranquilla e che lo spettacolo che offriranno i brasiliani sarà unico”.
Questa di Blatter è solo l’ultima delle tante frecciatine lanciate negli ultimi mesi al governo brasiliano, il quale, da parte sua, si é detto infastidito per i prezzi dei biglietti delle partite, ritenuti troppo alti.
La presidentessa brasiliana, Dilma Rousseff, è già sotto pressione a causa delle molte proteste dei cittadini sfociate in violenza e dovute agli scarsi servizi pubblici, alla tanta corruzione che vi è all’interno del governo e ad un economia che sembrerebbe in frenata.
Ora poi, deve anche affrontare questo di problema, non da poco, sempre ricordando che dopo i Mondiali di calcio, il Brasile avrà un’altra grossa sfida da preparare, ovvero le Olimpiadi del 2016.
Ma i Mondiali per la Rouseff sono sicuramente una priorità, o meglio ancora, il test decisivo. Le prossime elezioni brasiliane infatti avverranno pochi mesi dopo l’evento calcistico.
Blatter ha comunque cercato di smorzare i toni concludendo: “Il Brasile è il posto giusto. Ma comunque discuterò dei possibili problemi con la presidentessa in Settembre”
D’altronde anche lui deve fare il suo gioco. Dopo le infinite polemiche per la scelta del Qatar, come sede dei Mondiali del 2022, dove ancora non si è capito quando si faranno, estate o inverno? e dove si giocheranno, possibili impianti con all’interno l’aria condizionata?
Ora Blatter deve anche guardarsi le spalle dall’ombra sempre più incombente di Platini, pronto a succedergli al comando della FIFA, nel 2015, ovvero quanto il suo mandato o regno, visto che è in carica dall’ 8 Giugno 1998, potrebbe giungere al termine.