“La Troika è una realtà disgustosa”: è con queste parole che il senatore a vita Mario Monti ha definito l’impopolare alleanza di Bce, Fondo Salva-stati (Esm) e Fmi, entrata in azione in Grecia e in Spagna durante gli anni della crisi. Un messaggio che non potrà che far discutere, dato che il governo Monti è divenuto, col tempo, simbolo di un’Europa dell’austerità che ogni partito, da destra a sinistra, desidera ora lasciarsi alle spalle.
L’ex premier, è intervenuto a Palazzo Madama in occasione del voto di fiducia al governo Conte:
“Io non confido nell’insuccesso di questo governo (…) piuttosto sono certo che il governo otterrebbe un credito maggiore se iniziasse la sua vita con un atto di modestia e di realismo. Non il presidente del Consiglio, ma l’intero vostro governo nascerebbe come governo dimezzato se altre forze politiche non avessero dato, in un momento difficilissimo per il Paese, prova di grande responsabilità”.
Se Forza Italia e il Pd non avessero sostenuto il governo Monti, ha ammonito il professore “voi avreste oggi la Troika. Sareste un governo dimezzato, perché sareste ridotti ad agenti di un governo semi-coloniale. La Troika è una realtà disgustosa, a mio parere, anche se promana dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario. E abbiamo fatto di tutto (…) per risparmiare all’Italia questa dimostrazione di scarsa dignità”.
Secondo Monti, le politiche di austerità messe in campo in quegli anni sono servite per persuadere anche la cancelliera Angela Merkel per acconsentire a mutamenti profondi nella politica monetaria, che di lì a qualche anno avrebbero portato al Qe “che ora rischia di farci addormentare un po’”.
E infine, un funesto avvertimento: “Non è escluso che l’Italia possa dover subire ciò che ha evitato allora, cioè l’umiliazione della Troika. Io mi auguro vivamente di no”.