Roma – «Il rigore dei conti pubblici non è in discussione. Deve essere una convinzione radicata in tutti i paesi». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti in una videoconferenza con il congresso dell’Acri a Palermo. Monti ha sottolineato come bisogna essere «grati» a quei paesi che hanno fatto del rigore uno dei loro capisaldi e tra questi in primis «la Germania».
LA RIFORMA DEL LAVORO – Monti ha parlato anche della riforma del lavoro e ha spiegato che la novità importante è stata sottovalutata dal mondo delle imprese, perché con il ddl del governo sono stati «toccati e scardinati» quelli che fino a qualche mese fa erano considerati temi tabù. Secondo il premier la riforma «è stata molto sottovalutata in Italia, soprattutto da coloro che, come il sistema delle imprese, ne saranno i principali beneficiari». «Non hanno colto – ha aggiunto il capo dell’esecutivo – che alcuni aspetti, fino ad alcuni mesi fa considerati tabù, sono stati toccati e scardinati in una prospettiva di maggiore protezione sociale».
GLI EUROBOND E IL FISCAL COMPACT- Il premier ha poi sottolineato: «È importante che la proposta sugli Eurobond venga mantenuta sul tavolo e approfondita in una prospettiva temporale non di lunghissimo periodo». In ogni caso questo «è un argomento che deve restare sul tavolo e deve essere affrontato non in un lungo periodo e non devono costituire una divisione tra i Paesi». E poi ha aggiunto: «Credo debbano essere valutate forme per incentivare al rientro dal debito pubblico eccessivo gli Stati che sono già impegnati nel consolidamento fiscale e hanno varato incisive riforme strutturali creando un complemento che renda più facilmente attuabili le disposizioni del Fiscal Compact».
LA CRISI – Su una cosa, però, Monti è certo: «Nell’ultimo anno l’Italia ha attraversato momenti difficili che non sono purtroppo alle spalle». Per poi ricordare come il paese abbia affrontato una fase «di risanamento strutturale».
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