Sembra che il debito pubblico non ci sia più, perché i tassi di interesse bassi hanno reso meno dispendioso finanziarsi sui mercati, “ma è lì e incombe” e peserà sulle prossime eventuali misure di abbassamento delle tasse. Lo ha dichiarato Mario Monti che in un’intervista concessa il 12 settembre a Di Martedì su La7 è tornato a parlare da politico.
“Sarebbe un miracolo” vedere un alleggerimento della pressione fiscale: “non è fattibile” secondo il professore della Bocconi, dal momento che ci sono nuove spese da fare. “Siamo un paese che sta cadendo a pezzi”, secondo l’ex premier, salito al potere all’apice della crisi del debito sovrano europeo quando lo Spread tra Btp e Bund era ai massimi storici a novembre 2011.
“In futuro si dovrà spendere molto più che in passato” in Italia “per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini, la protezione dell’ambiente, la gestione dell’immigrazione“, e quindi “sarebbe un bel miracolo, graditissimo, ma spero che noi cittadini non ci faremmo prendere in giro da illusioni”.
Monti ha in seguito lanciato un appello per impegnarsi tutti a togliere una parte di rischio Italia che non esiste: “non esiste una vera preoccupazione giustificata che domani l’Italia voglia uscire dall’euro e addirittura dall’Unione Europea“. Una parte del rischio Italia è giustificato invece dall’elevato debito pubblico e dal fatto che cresce poco, ma non esiste il pericolo reale di una Italexit.
Monti: Renzi non è adatto a governare
Dietro alle dichiarazioni anti europeiste più morbide di Matteo Salvini e Luigi Di Maio ci sarebbe infatti, sempre secondo Monti, una volontà di rassicurare una parte dell’elettorato – quella legata all’economia – e una consapevolezza del fatto che paga meno oggi attaccare l’Europa unita. I leader di Lega Nord e Movimento 5 Stelle hanno capito che chi ha tenuto quelle posizioni in altri paesi, come Marine Le Pen in Francia e Geert Wilders in Olanda “non ha avuto successi elettorali”.
Purtroppo però all’estero questo non è del tutto chiaro e se l’Italia paga tassi di interesse più alti è per questa percezione imprecisa. In Europa l’Italia è ancora vista come la principale fonte di preoccupazione, paghiamo tassi di interesse più alti perché viene sempre percepito il rischio che le autorità se ne vadano dall’Europa unita. Detto questo, rispetto a sei anni fa la crisi è rientrata.
“Non c’è dubbio”, per Monti, che certe riforme andavano fatte e ci voleva “una personalità dirompente” come l’ex primo ministro Matteo Renzi per metterle in pratica, ma “io non l’ho mai considerato adatto a governare“.