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Monti traballa, per Alfano esperienza governo chiusa

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Roma – Nel tentativo di arginare la crisi di governo apertasi ieri con l’astensione del PdL al voto di fiducia al Senato, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Segretario Nazionale de “Il Popolo della Libertà”, Angelino Alfano, con i Presidenti dei Gruppi Parlamentari del Senato della Repubblica, Maurizio Gasparri, e della Camera dei Deputati, Fabrizio Cicchitto.

Gli incontri fanno parte degli “utili accertamenti” che il Capo dello Stato ha annunciato ieri dopo lo strappo del Pdl nei confronti del governo. Il segretario del PdL intervenuto a Montecitorio ha detto che “l’esperienza di governo puo’ dichiararsi conclusa”, ma che “vogliamo concludere ordinatamente la legislatura”.

Il capo dello stato vedra’ anche i leader delle fazioni che sostengono ancora l’operato dell’esecutivo Monti, l’Udc di Casini e il PD di Bersani, entrambi molto critici sulla presa di posizione avventata del PdL.

Se la prima forza di maggioranza fa sul serio, dopo essersi rifiutato per la prima volta dall’insediamento del professore della Bocconi di partecipare al voto di fiducia sul decreto di Sviluppo, il rischio e’ che si materializzi un blitz per fare cadere il governo tecnico prima delle elezioni di primavera.

Il primo ministro Mario Monti e’ partito stamani per Milano dopo aver ricevuto il via libera del Quirinale al termine dell’incontro con il segretario del Pdl Alfano, secondo quanto riferito a Reuters da fonti politiche.

Ma quali saranno le possibili conseguenze sull’economia italiana? Non si sono ancora viste in maniera netta e insistita sul mercato dei titoli di stato le pressioni dal fronte politico, ma si vedranno lunedi’ alla riapertura della borsa di Milano. Il mercato internazionale e i partner europei sono alla finestra e il clima piu’ favorevole grazie alle concessioni tedesche e alle promesse di intervento di Draghi (piano Omt) rischia di spezzarsi.

Ai mercati l’incertezza non piace e in caso di elezioni anticipate con legge Porcellum, l’esito delle elezioni sarebbe difficile da prevedere nella sua interezza e la coalizione a tre teste PD-Sel-socialisti rischia di non raggiungere una maggioranza netta al Senato. L’instabilita’ e’ l’ultima cosa di cui ha bisogno il paese.

Lo spread, ampliatosi negli ultimi due giorni dopo essere sceso ai minimi dell’era Monti di 292 punti base, viaggia intorno all’area dei 330. Mentre a Roma vanno avanti giochi di palazzo gia’ visti, il reddito torna a 20 anni fa e il ceto medio italiano rischia di scomparire.

Visti gli effetti pluriennali devastanti della crisi sul benessere dei cittadini, il giudizio popolare e degli analisti della classe politica e’ impietoso. L’incapacita’ a livello di competenze dei funzionari statali del passato e’ davanti agli occhi di tutti. E viene giudicata dalla gente come una delle cause della crisi o per lo meno del suo aggravarsi.

Ripartire dalle poche cose positive delle riforme che sono state fatte e’ la strada che probabilmente seguira’ il nuovo governo, qualunque esso sia. Almeno per non rendere vani i sacrifici degli italiani, il ministro dello Sviluppo Passera ha detto che il paese non puo’ tornare indietro. Giusto, anche perche’ peggio di cosi’ e’ impossibile.

E’ vero anche che l’Italia di un anno fa non era credibile e il governo in Parlamento era appeso a una maggioranza instabile. Monti ha riportato credibilita’, questo e’ indubbio. Ma i dati sullo stato di salute dell’economia e del welfare dei cittadini parlano chiaro. Come dimostrano anche i casi di Grecia, Portogallo, Spagna, persino Regno Unito, le misure di austerity hanno fallito e bisogna voltare faccia rispetto alle politiche imposte dall’alto delle autorita’ europee.

Mentre a Roma si torna alla campagna elettorale con sistema Porcellum e liste bloccate, la separazione tra politici e il resto del paese si sta trasformando in una voragine. Che non sara’ certo colmata con il tentativo di golpe del PdL o con il ritorno alla passione politica decantato dal centro sinistra durante le primarie. Gli italiani ridotti allo stremo hanno il diritto di pretendere molto di piu’.

Per contattare l’autore Twitter @neroarcobaleno; daniele@wallstreetitalia.com