NEW YORK (WSI) – Cipro ha raggiunto finalmente in extremis un accordo per concedere 10 miliardi di aiuti all’isola indebitata. Nicosia ce l’ha fatta, ma la crisi e’ ancora aperta, perche’ ormai i fatti della settimana scorsa hanno compromesso la fiducia nelle banche cipriote.
Nel suo ultimo report, l’analista di Moody’s Sarah Carlson dice che la crisi finanziaria in Cipro “avra’ conseguenze negative a lungo termine per il debito sovrano”. e che “persino nel migliore degli scenari possibili, secondo cui il parlamento di Nicosia passera’ e implementera’ le misure che i governi dell’area euro e la Troika composta da Ue, Bce e Fmi hanno ritenuto accettabili, il sovrano restera’ a rischio default per un periodo prolungato”.
Stesso discorso per il pericolo di uscita dall’aeuro. In realta’ il parlamento non sara’ chiamato ad approvare le manovre accordate domenica notte, perche’ lo avevano gia’ fatto venerdi’. Ma questo non intacca l’argomentazione di Carlson.
Il grande problema e’ proprio questo: il settore finanziario e’ stata una fonte di crescita incredibile a Cipro negli ultimi anni e gli eventi della scorsa settimana avranno un impatto negativo a lungo termine sull’eventualita’ che quel trend prosegua.
Per Carlson, la botta che l’economia dell’isola subira’, si tradurra’ in un rischio default prolungato per il debito del paese.
Secondo gli analisti della banca Ubs, Cipro potrebbe inoltre dover ricorrere a un secondo piano di aiuti internazionali, perche’ i livelli del debito sono ancora probabilmente “troppo alti”.