NEW YORK (WSI) – Moody’s taglia drasticamente le previsioni sull’andamento del Pil dell’Italia per il 2014, alla luce del dato diffuso mercoledì dall’Istat relativo al secondo trimestre (-0,2% trimestre su trimestre), che ha certificato la recessione dell’economia nazionale.
Considerando i nuovi dati, l’agenzia di rating “prevede che l’economia italiana – si legge nel rapporto “Italy’s Recession Adds Headwinds to Country’s Fiscal and Structural Reform” (“La recessione italiana aumenta gli ostacoli per le riforme fiscali e strutturali del Paese”) diffuso oggi dall’agenzia di rating – si contrarrà dello 0,1% nel 2014, a fronte della nostra precedente previsione di una crescita dello 0,5%, cosa che rende la riduzione del deficit e del debito pubblico più difficile e rende anche politicamente più arduo implementare misure economiche strutturali”.
In base ai calcoli dell’agenzia, l’Italia non riuscirà a raggiungere gli obiettivi governativi sul rapporto deficit/Pil, che prevede il 2,7% per quest’anno e il prossimo, con “rischi significativi di revisioni al rialzo”. Roma aveva fissato come obiettivo il 2,6% per il 2014 e l’1,8% per il 2015. Il rapporto debito/Pil è atteso in rialzo fino al 136,4% nel 2014, e in calo al 135,8% nel 2015.
“La recessione avrà effetti negativi sulla politica fiscale e sul clima politico nel suo insieme, a livello nazionale ed europeo” – continua il rapporto – “Visto che il governo – ha scritto l’agenzia – prevede una crescita dello 0,8% per quest’anno, la contrazione dell’economia minaccia la sua forza fiscale”.
Moody’s ha inoltre sottolineato che “le attuali condizioni macroeconomiche complicano l’approvazione e l’attuazione del piano di riforme strutturali” annunciato dal governo di Matteo Renzi. Il piano è “ambizioso”, ma “la lentezza dell’azione di riforma suggerisce che la popolarità del governo (dimostrata dall’esito delle elezioni europee) non si è ancora trasformata in uno slancio politico che porti ad approvare e ad attuare” un quadro più ampio di riforme. “Questa lentezza e le carenze nella performance dei conti pubblici – prevede Moody’s – probabilmente aumenteranno le tensioni tra l’Italia e alcuni partner europei, in particolare la Germania”.
Per quanto riguarda, il bonus da 80 euro di cui cui hanno beneficiato i dipendenti a basso reddito, Moody’s ha rilevato che si tratta di “una misura importante”, ma essendo entrata in vigore a giugno ha influito solo su uno dei tre mesi del secondo trimestre. “I dati del secondo trimestre mostrano una debolezza dell’economia alquanto uniforme. Servizi, manifattura e agricoltura hanno dato un contributo negativo alla crescita, le esportazioni nette hanno frenato, mentre la domanda domestica e’ stata neutrale”, ricapitola l’agenzia nel rilevare che “l’Italia sta usando la politica fiscale per stimolare l’economia, una strategia che finora non ha tenuto il Paese fuori dalla recessione”.