Pechino – La furia di Moody’s colpisce anche la Cina. Dopo i dati resi noti il 27 giugno sul debito dei governi locali, a $1,6 trilioni (27% del Pil nel 2010), l’agenzia di rating interviene con una nota per evidenziare il problema.
“Crediamo che la maggior parte dei prestiti ai vari governi locali sia di buona qualità, ma valutando i dati forniti dal NAO (National Audit Office) e da altre agenzie cinesi, e in base al nostro metodo di valutazione, riteniamo che il livello del debito sia più grande di quanto precedentemente stimato”, ha detto Yvonne Zhang, vice president di Moody’s e uno degli autori della ricerca.
Moody’s avrebbe trovato altri $540 miliardi di cui il NAO non ha parlato nel suo report. I crediti non performanti potrebbero essere circa il 12% del totale.
I debiti delle amministrazioni locali ammonterebbero a circa $1,6 trilioni (27% del Pil nel 2010), secondo i dati del NAO e di altre agenzie, di cui $1,3 trilioni finanziati dalle banche. La società di ricerca Dragonomics, utilizzando i dati a disposizione, stima che il debito totale della Cina sia all’82% del Pil alla fine del 2010.
Per questo motivo l’agenzia di rating ha anticipato che l’outlook di alcune banche potrebbe passare a negativo. In un’altra nota Dong Tao, economista per Credit Suisse, ha aggiunto che il sistema bancario cinese non è così solido come si crede e che potrebbe anche essere costretto a ricevere un bailout dal governo centrale in futuro.