I dazi sul comparto auto, minacciati dal presidente Usa Donald Trump, potrebbero avere “significativa” ricadute per l’ economica globale. È quanto sostengono gli analisti dell’agenzia Moody’s Investors Service che, in una nota diffusa ieri, hanno calcolato un danno per commercio globale per 500 miliardi di dollari, distorcendo i prezzi e creando inefficienze.
L’impatto “si ripercuoterebbe sulle catene di approvvigionamento globali”, hanno detto gli analisti di Moody, specificando che il ritmo dell’espansione globale, già indebolito, subirebbe un’ulteriore frenata.
“In seguito all’implementazione delle tariffe, i produttori di automobili avrebbero bisogno di aumentare i volumi di costi o di implementarli”, ha affermato.
Preoccupazioni sulla prospettiva che gli Usa rendano esecutivi dazi sulle quattro ruote del Vecchio Continente è stata espressa dal segretario dell’Acea Erik Jonnaert, che ieri ha spiegato.
“Le importazioni di automobili e ricambi auto dalla Ue non rappresentano chiaramente un rischio per la sicurezza nazionale per gli Stati Uniti, qualsiasi misura restrittiva commerciale nel nostro settore avrà un grave impatto negativo, non solo sui produttori europei ma anche sui produttori statunitensi”.
L’Acea, che rappresenta gli interessi dei produttori auto europei, è preoccupata per le conclusioni del rapporto del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti in relazione alla pretesa minaccia alla sicurezza nazionale derivante dalle importazioni di autoveicoli e di ricambi auto dall’Europa.