Le tensioni geopolitiche innescate dalla Russia continuano ad avere effetti negativi e anche nel prossimo futuro la situazione non è rosea. Lo afferma nero su bianco un report dell’agenzia di rating Moody’s secondo cui Italia e Spagna sono i due paesi che dovranno fare i conti con un aumento monstre del debito.
Moody’s: allarme debito in Italia con la corsa al riarmo
Nel dettaglio nello scenario base il debito dell’Italia salirebbe al 144% del Pil nel 2030, ma arriverebbe al 147% nel caso di raggiungimento del 2%.
Ad accendere la miccia, la corsa al riarmo nei Paesi della Nato innescata dalle minacce di Mosca che “complicherà gli sforzi di riduzione del debito e potrebbe indebolire il loro profilo di credito” esacerbando il conflitto sociale.
“Spagna e Italia sono particolarmente vulnerabili”, scrive Moody’s, avendo “i maggiori gap nella spesa per difesa (rispetto all’obiettivo Nato del 2% del Pil, ndr) e i livelli più bassi di sostegno popolare a ulteriori aumenti di spesa militare”.
Putin: “La NATO non sarà attaccata ma gli F-16 sì”
Il Presidente russo Vladimir Putin ha respinto l’idea che la Russia possa attaccare la NATO, ma ha avvertito che qualsiasi caccia F-16 dato all’Ucraina dai suoi alleati occidentali sarebbe un obiettivo legittimo per le forze russe.
L’Europa è in piena corsa al riarmo, teme le minacce russe e Putin sta mettendo alla prova la stabilità della NATO. Nelle ultime settimane sono aumentati gli avvertimenti dei leader dei Paesi europei, dalla Danimarca alla Germania e ai Paesi baltici, che parlano di grandi rischi di guerra nei prossimi anni, mentre cresce la preoccupazione per la Russia, ormai in piena “economia di guerra”.
I Paesi europei stanno firmando nuovi accordi bilaterali di sicurezza con l’Ucraina per cercare di far fronte ai tentennamenti degli Stati Uniti in un momento in cui Kiev è in difficoltà. Ci sono accordi sugli impegni di fornitura di armi, munizioni, missili e ora anche di aerei, con circa 60 F16 promessi a Zelensky dagli europei. Si stanno formando diverse “coalizioni” specializzate (su droni, artiglieria, ecc.) con Paesi leader per coordinare gli aiuti militari. Tra questi vi sono membri dell’UE ma anche il Regno Unito.