New York – Le agenzie di rating Usa non godono piu’ di quella attendibilita’ e status privilegiato che potevano vantare prima della sfilza di errori commessi alla vigilia dello scoppio della crisi dei mutui subprime in Usa.
Ma continuano, ciononostante, ad esercitare un’enorme influenza sui mercati e a rappresentare un punto riferimento per la percezione del livello di rischio che corrono le finanze pubbliche di uno stato.
Il governo Obama non fa in tempo a smaltire la sbornia da rielezione, che nel giro di meno di 24 ore gli Stati Uniti hanno ricevuto un avvertimento da due delle tre principali agenzie di rating al mondo.
Moody’s e Fitch hanno minacciato di togliere la Tripla A al debito americano, aggiungendo che prenderanno una decisione dopo l’intesa sul budget.
Il precipizio fiscale, ovvero il massiccio pacchetto di aumenti di tasse e tagli alla spesa che dovrebbe entrare in vigore alla fine del 2012, e’ alle porte e l’amministrazione Democratica deve fare i conti con un Congresso spaccato e una Camera dei Rappresentati a maggioranza Repubblicana.
L’agenzia di rating Moody’s prima di decidere un eventuale taglio del rating AAA assegnato agli Usa preferisce quindi aspettare il completamento dell’iter per il budget 2013.
La rielezione di Barack Obama ha rimosso l’incertezza sulla guida del paese ma un Congresso ancora diviso sembra preparare un percorso difficoltoso per il bilancio del prossimo anno. Al momento l’agenzia ha mantenuto l’outlook negativo sul massimo rating di cui godono gli Usa.
