NEW YORK (WSI) – Il collasso delle quotazioni petrolifere, insieme all’eccesso di offerta e la persistente debolezza della domanda, sta mettendo sotto pressione “il profilo di credito” di gran parte delle società petrolifere.
Con questa giustificazione l’agenzia di rating internazionale Moody’s ha comunicato di aver messo sotto osservazione il rating di ben 120 aziende petrolifere in vista di un possibile downgrade.
Gli analisti di Moody’s hanno inoltre abbassato le stime sulle quotazioni del petrolio per il prossimo biennio. Per quanto riguarda il Wti e il Brent, le previsioni parlano di un prezzo medio di 33 dollari al barile nel 2016, in rialzo a 38 dollari nel 2017 fino ai 43 dollari nel 2018. Nella peggiore delle ipotesi, il prezzo del greggio è previsto a 25 dollari al barile quest’anno.
“La puntata dell’anno”
Secondo Citigroup invece una volta che la situazione sotto il profilo delle scorte si sistemerà dopo lo choc per l’ingresso nel mercato dell’Iran, i prezzi sul Brent dovrebbero risalire in area 52 dollari al barile nel quarto trimestre. Viste le previsioni ottimiste, gli analisti della banca Usa arrivano ad affermare che il petrolio è “la puntata dell’anno”.
Tra le imprese sotto osservazione, Schlumberger SLB, Transcoean RIG, Pemex e Gazprom. Oggi intanto Il petrolio è in netto rialzo dopo i tonfi degli ultimi giorni e si riporta sopra i 30 dollari: a 31,10 per il Brent e a 31,04 per il barile Wti.