Moody’s ottimista sull’Italia: “crisi passeggera, nessuna ricaduta sull’affidabilità”
Il debito italiano, e la sua tenuta di fronte alla crisi della pandemia di coronavirus, finisce sotto la lente del mercato. Mentre si attende per questa sera, il responso dell’agenzia Standard & Poor’s, sull’argomento è intervenuta anche Moody’s che ha pubblicato ieri sera un report sull’Italia.
L’agenzia di rating, che emetterà il suo verdetto l’8 maggio, spiega nel report che:
“sebbene la pandemia di coronavirus stia portando a un grave shock economico che spingerà il debito pubblico italiano a livelli record quest’anno, l’affidabilità creditizia del Paese per larga parte non dovrebbe subire ricadute”.
Per Kathrin Muehlbronner, senior vice president di Moody’s,
“questa opinione si basa su tre ipotesi chiave: in primo luogo, che l’economia inizierà a riprendersi dal terzo trimestre in poi. In secondo luogo, che i costi di finanziamento sostenuti saranno bassi consentire al governo di gestire il suo livello di debito più elevato e, infine, che le autorità italiane presenteranno un piano fiscale a medio termine che ridurrà il debito nei prossimi anni”.
Moody’s ipotizza per l’Italia uno scenario di base con una forte contrazione nella prima metà del 2020, seguito da una ripresa dal terzo trimestre in poi, con una solida ripresa nel 2021.
“Ampi pacchetti fiscali e introiti fiscali più bassi probabilmente faranno salire il deficit italiano a circa l’8-10% del Pil quest’anno e il debito pubblico ad almeno il 150% del Pil”.
Per ora intanto i fari restano accessi su S&P’s, la prima, che ha sull’Italia un giudizio “Bbb”, due scalini sopra il livello “junk”, spazzatura, con outlook negativo. A fine marzo gli analisti di S&P avevano detto di non vedere un immediato bisogno di “aggiustare” il rating, ma la situazione si è successivamente deteriorata ulteriormente, quindi tutte le ipotesi sono in campo.
Poi sarà la volta di Moody’s e Dbrs l’8 maggio e successivamente Fitch.