Gli analisti di Moody’s prendono tempo sull’Italia. L’agenzia di rating ha comunicato ieri che il proprio giudizio sulla nostra economia arriverà soltanto dopo la nota di aggiornamento al Documento economico e finanziario (Def), attesa a fine settembre, che illustra le previsioni economiche e la strategia politica del governo per i prossimi tre anni, per una eventuale revisione al ribasso del rating italiano, attualmente a Baa2.
Il prolungamento del processo di revisione, iniziato lo scorso 25 maggio – riferisce l’agenzia in un comunicato – mira “ad avere una maggiore visibilità sulla direzione delle politiche del Paese”. Il fatto che l’agenzia americana abbia deciso di rinviare il giudizio sull’Italia aiuta i Bond governativi del paese sul secondario, con lo Spread che si allontana dalla soglia di pericolo dei 300 punti base e con il rendimento del Btp decennale che scende sotto il 3%, posizionandosi al 2,95%.
“L’agenzia di rating di solito punta a concludere le revisioni di rating entro un periodo di tre mesi. Ma in questo caso – si legge ancora – Moody’s sta prolungando tale periodo per avere una maggior chiarezza sul percorso fiscale del Paese e sulla sua agenda delle riforme. Con ogni probabilità la revisione sarà conclusa al massimo entro la fine di ottobre”.
Moody’s aveva avviato la revisione per il downgrade lo scorso 25 maggio e ha scelto di estendere la propria revisione per avere migliore visibilità sulle politiche fiscali e l’agenda di riforme del paese.
Nella sua nota, l’agenzia ricorda inoltre che le principali ragioni della revisione al ribasso del rating erano: il rischio significativo di sostanziale indebolimento della solidità fiscale italiana, visti i piano del nuovo governo, e il possibile stallo delle riforme strutturali, a cui si aggiunge il rischio che “importanti riforme del passato come quella delle pensioni del 2011 o quella del mercato del lavoro del 2015 vengano cancellate”.