Mentre crescono le attese degli analisti per una Federal Reserve ancora più accomodante, c’è chi, come Morgan Stanley, si aspetta che la banca centrale americana porti i tassi ai minimi record raggiunti nel dicembre del 2008, nel pieno della crisi.
Dopo il taglio dei tassi annunciato dalla Fed il 31 luglio scorso – il primo dal dicembre del 2008 – l’economista della banca Ellen Zentner prevede una ulteriore sforbiciata a settembre e a ottobre e altre quattro nel 2020. Di conseguenza, secondo le sue stime, il costo del denaro passerà dal 2-2,25% vicino allo zero.
Zentner si aspetta che ogni riduzione dei tassi sia pari a 25 punti base standard ma un taglio più grande “non può essere escluso, specialmente se ci sono prove sufficienti che l’outlook di base è cambiato e una frenata notevole dell’economia e’ diventata piu’ probabile”.
Secondo l’esperta,
“una Fed più determinata avrebbe una chance migliore di convincere gli investitori che ha le cose sotto controllo. Inoltre, una Fed più determinata avrebbe chance migliori di sostenere le aspettative sull’inflazione. Tuttavia, a oggi non abbiamo una Fed determinata. Invece abbiamo una Fed che sta allentando la sua politica monetaria quasi gradualmente quanto l’ha resa più stringente”.
Le previsioni di Morgan Stanley si aggiungono ai numerosi avvertimenti in arrivo dalle principali banche d’affari sullo stato di salute dell’economia Usa. Ieri Goldman Sachs ha abbassato le stime sul Pil mentre Bank of America ha rivisto al rialzo le possibilità che gli Stati Uniti finiscano in recessione.