New York – Una delle maggiori banche degli Stati Uniti, Morgan Stanley, ha paura che la crisi del debito sovrano europeo degeneri e non vuole che tali timori compromettano il valore di mercato dei suoi titoli azionari. Da qui la decisione di ridurre l’esposizione netta ai cinque paesi della periferia dell’Eurozona.
Il maggior broker al mondo ha abbassato i livelli di esposizione verso Italia, Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo dai 3 miliardi e 60 milioni di dollari di gennaio a $2 miliardi e 410 milioni.
L’esposizione netta verso la Francia e’ invece salita a $4 miliardi 140 milioni di dollari da $1 miliardo e 710 milioni, dati del 31 dicembre.
I timori degli operatori di borsa che la crisi si estenda a macchia d’olio nei conti delle banche, hanno fatto crollare il valore di mercato dei titoli di Morgan Stanley del 41% nel terzo trimestre dell’anno scorso, quando le azioni MS hanno toccato i minimi poco sopra 12 dollari.
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L’istituto e’ poi riuscito a interrompere i cali annunciando in ottobre 2011 che la sua esposizione netta era pari a 3 miliardi. Oggi il titolo avanza nel preborsa attestandosi in area $18,20.
La banca newyorchese ha chiuso il primo trimestre dell’anno in rosso, ma con un risultato netto migliore del previsto. Adeguando ai valori di mercato, l’utile per azione e’ stato pari a 71 centesimi per azioni, oltre i 42 cents attesi. Il giro d’affari e’ sceso dell’8% a quota 6 miliardi 935 milioni di dollari, cifre che tengono sempre conto degli aggiustamenti di valore, in questo caso pari a 2 miliardi di dollari.