Mentre è partito, questa mattina a Istanbul, un nuovo round di colloqui tra l’Ucraina e la Russia, primo incontro in oltre due settimane, Mosca prova a spazzare via la minaccia dell’uso delle armi nucleari.
“Nessuno in Russia sta prendendo in considerazione l’idea di usare armi nucleari” ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a Pbs, aggiungendo che Mosca userebbe armi nucleari in presenza di una “minaccia all’esistenza dello Stato” e non come conseguenza della guerra in Ucraina.
“Ma qualsiasi risultato dell’operazione in Ucraina, ovviamente, non è un motivo per l’uso di un’arma nucleare – ha precisato Peskov -. Abbiamo un concetto di sicurezza che afferma molto chiaramente che solo quando c’e’ una minaccia per l’esistenza dello Stato, nel nostro paese, possiamo usare e useremo effettivamente armi nucleari per eliminare la minaccia per l’esistenza del nostro Paese”.
Sempre sull’utilizzo del nucleare, il presidente Usa Joe Biden qualche giorno fa ha fatto un passo indietro rispetto alle sue promesse in campagna elettorale, sposando il ‘tradizionale’ approccio americano: quello che prevede l’uso della minaccia di una risposta nucleare come deterrente per i pericoli convenzionali e non nucleari, lasciando di fatto aperta la porta alla possibilità di usare le armi atomiche in “circostanze estreme“. Il cambio di rotta, riporta il Wall Street Journal, è avvenuto sotto la pressione delle ultime settimane degli alleati che ha spinto Biden a ripensare la sua posizione.
Negoziati: ecco cosa prevede la bozza di accordo
Intanto, i negoziati odierni riprendono fra segnali di possibili concessioni fra le due parti. Secondo una bozza di accordo diffusa dal Financial Times, Kiev rinuncerebbe a entrare nella Nato ma potrebbe entrare nell’Unione Europea; Mosca rinuncerebbe a chiedere la “demilitarizzazione” e la “denazificazione” dell’Ucraina; una decina di paesi tra cui l’Italia si impegnerebbero a garantire la sicurezza di Kiev, cioè a difenderla in caso di nuovi attacchi.
L’Ucraina ha affermato che l’obiettivo più ambizioso è garantire un cessate il fuoco. “Arrivare alla pace e al cessate il fuoco il prima possibile sarà beneficio per entrambe le parti”, ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, citato dalla tv di Stato Trt, incontrando le delegazioni di Russia e Ucraina prima del nuovo giro di colloqui. Entrambe le parti hanno “legittime preoccupazioni”ha detto Erdogan invitandoli a “porre fine a questa tragedia”.
David Arakhamia, capo del partito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in parlamento e membro della squadra negoziale di Kiev, ha detto al Financial Times che le parti sono vicine all’accordo sulle garanzie di sicurezza e sull’entrata dell’Ucraina all’Ue, ma ha esortato alla cautela sulle prospettive di una svolta. “Tutte le questioni” sono state “sul tavolo sin dall’inizio” dei negoziati, ma “molti punti sono irrisolti”, ha detto Arakhamia.