Il ministro dell’Economia Giovanni Tria è un interlocutore serio e ragionevole. A dirlo Pierre Moscovici, il Commissario Ue agli affari monetari intervistato da Il Sole 24 Ore.
Moscovici commenta la situazione politica italiana e non nasconde i suoi timori ma al tempo stesso incoraggia il governo giallo-verde a rispettare gli impegni presi minimizzando così i rischi. Sforare il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil, avverte Moscovici, provocherebbe per l’Italia “difficoltà che non vogliamo immaginare”.
“Saremo costruttivi nelle discussioni sul bilancio nonostante il tono in alcuni casi scortese verso di noi ma una correzione strutturale corposa per i conti 2019 sara’ necessaria (…) E’ nell’interesse dell’Italia controllare il debito pubblico e lo sforzo richiesto (pari allo 0,6% del Pil) è un ritorno alla normalità dopo lo sforzo ridotto previsto quest’anno (calo del deficit pari allo 0,3% del Pil rispetto allo 0,6% previsto, ndr) sulla scia di una ripresa più solida e delle necessità di ridurre l’indebitamento, che è pari al 132% del Pil. L’Italia deve fare in modo che le sue politiche di bilancio minimizzino il rischio di deriva dei conti pubblici. E’ un messaggio che ho trasmesso al ministro dell’Economia, Giovanni Tria: un interlocutore che ritengo serio e ragionevole”.
Per quanto riguarda il 2019, Pierre Moscovici chiede all’Italia una riduzione corposa del deficit strutturale, mentre alcuni esponenti della maggioranza di governo vorrebbero un deficit pubblico superiore al 3,0% del Pil.
“Le regole di bilancio sono state accettate da tutti. Hanno una loro logica, che si applica in modo particolare all’Italia se è vero che il loro obiettivo è di limitare l’indebitamento. Un paese che si indebita non ha più margini di manovra per stimolare la crescita economica e finanziare i servizi pubblici”.