ROMA (WSI) – Doveva essere un incontro per capire come muoversi in merito alla trattativa serrata da Ue e Italia per la correzione dei conti pubblici, invece si è trasformata in un duro attacco alle politiche americane e russe e a fenomeni come la Brexit.
Il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici in videoconfeenza al Senato sottolinea la forza che ha l’Unione europea.
“Siamo in un mondo pericoloso. Ci sono forze che vorrebbero smantellarci. Penso alle politiche americane, a quelle russe, a forze interne come la Brexit. Se così tanti vogliono dividerla forse è perché l‘Unione è forte e disturba. Serve un sussulto politico per lottare per un’Unione più democratica e più efficace, anche a livello economico”.
L’Europa è in subbuglio con le elezioni francesi che stanno per arrivare e che vedono la leader del Front National Marine Le Pen acquistare sempre più consensi: se dovesse vincere la Francia potrebbe seguire il destino del Regno Unito e uscire dall’euro. Proprio nel Regno Unito ieri la Camera dei Lord ha votato contro il governo di Theresa May approvando l’emendamento alla legge destinata ad autorizzare l’esecutivo ad avviare i negoziati per il divorzio da Bruxelles che concede a tutti i cittadini europei il diritto incondizionato di rimanere a tempo indeterminato in questo paese anche dopo la Brexit.
Un clima teso quello che si respira nell’Ue e per affrontarlo la ricetta di Moscovici è semplice:
“Dobbiamo andare fino in fondo, dotarci di un ministro del Tesoro europeo”.
Nei fatti il commissario Ue propone di prolungare il piano Juncker e concorda con il nostro ministro Pier Carlo Padoan nell’introdurre un’assicurazione europea contro la disoccupazione.
E l’Italia in tutto questo? Moscovici apre uno spiraglio per cui sulla manovra bis da 3,4 miliardi di euro chiesta all’Italia per correggere i conti – “correzione ragionevole e progressiva” dice il Commissario – non c’è alcuna fretta visto che c’è tempo fino ad aprile.
La Commissione, sottolinea Moscocivi, è consapevole che per portare a casa i risultati ci vuole tempo. Ma è su un punto in particolare che e il commissario Ue insiste: il sistema bancario, relativamente vulnerabile e su cui pesano le sofferenze e i requisiti patrimoniali che contribuiscono a questa debolezza.