Serate scintillanti alla Mostra del cinema della Biennale di Venezia, illuminate dai flash dei fotografi e i vestiti sgargianti dei protagonisti sul red carpet, ma anche dai numeri brillanti di un bilancio da record e dell’industria cinematografica in Italia che genera ricavi per 4 miliardi di euro. Vediamo tutto nell’analisi.
I numeri record di Venezia
La cronaca della Mostra del cinema di Venezia come sempre ci racconta l’approdo dei più importanti attori del pianeta in laguna e l’attesa per la sfida tra i film in gara. Quest’anno, l’edizione numero 80, però può esporre con orgoglio anche un altro vessillo: quello del bilancio in positivo per oltre 13 milioni. In particolare l’esercizio 2022 si è chiuso con un utile pari a 13,8 milioni di euro, largamente oltre la previsione di budget a dicembre 2022 che registrava un utile di 2,5 milioni di euro.
La ripartenza post-Covid
Tutto questo è stato reso possibile proprio grazie alla crescita dei ricavi registrati dalla kermesse, che è ripartita alla grande dopo la pandemia e l’anno scorso ha venduto oltre 60mila biglietti (con le sale piene in ogni ordine di posto per le proiezioni). Un numero maggiore rispetto all’ultima edizione dell’era pre-Covid, che quest’anno pare possa essere addirittura superato secondo quanto registrato nei primi 5 giorni dell’evento.
Il brillante 2023 del cinema
Il bilancio positivo della Mostra di Venezia è la punta dell’iceberg di un’industria cinematografica che è tornata a correre nel 2023. A livello globale tutti hanno parlato dei fenomeni cult di due pellicole molto diverse tra loro come Barbie e Oppenheimer, le quali hanno contribuito notevolmente coi loro incassi record a sostenere la solida crescita economica a stelle e strisce. E anche in Italia, secondo quanto rileva UniCredit, il settore continua a spingere forte. L’industria genera un giro d’affari complessivo di circa 4 miliardi di euro (un comparto trainato dalla crescente richiesta di contenuti da parte delle piattaforme streaming).
Insomma, il red carpet è d’oro, e la settima arte sembra vivere una seconda giovinezza, dribblando agilmente per ora le minacce dell’intelligenza artificiale e di potenziali spettatori più immersi nel metaverso che nelle sale cinematografiche. A vincere è la realtà, e i numeri lo certificano, per un’industria che può fornire un contributo importante alla crescita del Bel Paese.