E’ in pericolo di chiudere i battenti MP3.com Inc. (MPPP) la societa’ Internet che ha sviluppato l’omonimo software per la trasmissione gratuita della musica sulla Rete.
Un giudice di New York, Jed S. Rakoff, venerdi’ ha dato ragione alle case discografiche Usa che avevano fatto causa a MP3 in gennaio accusandola di violazione di copyright.
Immediatamente dopo la sentenza e per il resto della sessione, i titoli (MPPP) hanno perso oltre il 30% (oltre il 40% intraday).
Ma la conseguenza peggiore non e’ stata in borsa.
Se la societa’ Internet di San Diego non sara’ in grado di ripagare l’ammontare dei danni che verra’ chiesto, rischia di andare in bancarotta e di chiudere letteralmente i battenti. Le parti in causa hanno chiesto $150.000 per ogni “consapevole violazione del copyright”.
Un altro punto di rischio e’ la strategia legale che MP3 potrebbe adottare in appello: il giudice Rakoff non ha ancora reso noti i dettagli legali della decisione, quindi non e’ possibile per la societa’ adottare una linea di difesa precisa.
Un terzo punto di rischio e’ che MP3 potrebbe perdere i diritti a riprodurre in futuro qualsiasi tipo di musica che abbia gia’ un copyright con le case discografiche.
La causa intentata dalla Recording Industry Association of America (RIAA, l’associazione che raccoglie le compagnie musicali Usa) verte su un servizio online lanciato da MP3 in gennaio, chiamato “My.MP3.com”.
Il servizio permette agli utenti di ascoltare gratis musica ad alta definizione su qualsiasi computer previa dichiarazione che gia’ possiedono un compact disc contenente i brani musicali di ascolto.
“My.MP3.com” e’ anche famoso nella comunita’ della Rete perche’ distribuisce musica di musicisti che non hanno contratti con le grandi case discografiche.