Monte dei Paschi di Siena (Mps), la più antica banca operativa del mondo, ha comunicato i risultati preliminari consolidati del quarto trimestre 2022, con un utile netto di 156 milioni di euro. Questo dato conferma la capacità della banca di generare utili sostenibili, beneficiando di una crescita dei proventi operativi di oltre il 60% e di una riduzione dei costi del personale, grazie all’uscita di oltre 4.000 dipendenti all’inizio di dicembre, con un risparmio di oltre 300 milioni di euro.
Escludendo i costi di ristrutturazione, Mps ha registrato un utile netto di 720 milioni di euro, sostenuto da un utile operativo di 989 milioni di euro e da un impatto fiscale positivo di 425 milioni di euro. La forte crescita dell’utile operativo nel quarto trimestre, pari a 333 milioni di euro, è stata determinata sia dall’aumento dei ricavi che dalla riduzione dei costi.
Anche il margine d’interesse ha registrato un significativo miglioramento, con una forte accelerazione nel quarto trimestre grazie alla positiva dinamica commerciale degli spread. Il volume del portafoglio prestiti e dei depositi retail di Mps è rimasto stabile, in linea con la strategia aziendale. Il livello delle commissioni, invece, ha risentito della volatilità del mercato, in particolare nel settore del wealth management.
I costi operativi nel quarto trimestre sono diminuiti del 3,2% grazie ai risparmi sulle risorse umane legati alle uscite dei dipendenti, portando il calo dell’intero anno al 2,3%. Il rapporto cost-to-income nel quarto trimestre è stato del 60%, in linea con l’obiettivo di Mps per il 2024. La banca ha anche mostrato un miglioramento nella gestione del suo portafoglio prestiti, con un calo del 20% su base annua delle sofferenze lorde e una riduzione del rapporto NPE.
Il piano industriale 2022-2026 punta a rafforzare la solidità patrimoniale, ridurre il profilo di rischio, migliorare l’efficienza e aumentare la redditività della banca. In soli sei mesi sono state già implementate alcune importanti azioni, tra cui:
- Un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro che ha fornito coefficienti patrimoniali con buffer rispetto ai requisiti SREP;
- Un piano di esodi che ha comportato oltre 4.000 uscite volontarie, con una riduzione annuale della base costi di oltre 300 milioni di euro;
- Una riduzione dei crediti deteriorati grazie alla cessione di un portafoglio di 0,9 miliardi di euro;
- Una nuova organizzazione commerciale con 14 direzioni territoriali retail e altrettante imprese e private a livello nazionale;
- Una semplificazione della struttura organizzativa del gruppo con l’incorporazione del consorzio operativo e con la prevista incorporazione di Mps Capital Services e Mps Leasing & Factoring entro il 1° semestre 2023;
- Una crescita a doppia cifra (21% anno su anno) dei ricavi di Banca Widiba, abbinata all’avvio di un piano di investimenti in comunicazione e di una campagna di reclutamento di consulenti finanziari da inizio 2023.
Analisi tecnica del titolo Mps
A Piazza Affari il titolo sta ora perdendo il 3,01% a 2,32 euro, dopo una partenza euforica. Nonostante la crescita dei ricavi del 3,6%, la banca ha registrato una perdita di 205 milioni di euro nel corso dell’anno e sconta il costo dell’esodo incentivato di 4mila dipendenti.
Nel medio periodo continua a confermarsi una direzionalità positiva, mentre nel breve periodo il prezzo, dopo aver reagito alla resistenza a 2,5000 euro, sembra voler approcciare il supporto in zona 2,2 euro. In caso tale zona dovesse cedere, il target successivo è visto a 2 euro.