Ancora massima volatilità per il titolo MPS, tant’è che la Consob vuole vederci chiaro. Così il numero uno della Commissione, Giuseppe Vegas, riguardo ai fari accesi sul trend di Mps già negli ultimi giorni.
Parlando in occasione della Giornata del Risparmio, Vegas fa ammesso che ci sono stati molti movimenti”. Ancora, ha tenuto a precisare che “in questa fase è nella responsabilità della banca dare trasparenza alle varie offerte”. Sui movimenti isterici delle quotazioni, starebbe indagando anche la Procura di Milano.
Ieri le quotazioni di Mps, dopo il rally che aveva caratterizzato le sessioni della settimana precedente alla presentazione del piano industriale, avevano chiuso in calo per la seconda seduta consecutiva, dopo oscillazioni tra un minimo intraday a 0,248 euro e un massimo a 0,307. Il titolo, dopo il crollo -15% della vigilia, aveva terminato le contrattazioni con un ribasso superiore a -8%, a 0,2695 euro.
Lo stesso Vegas ha parlato di andamento “anomalo” del titolo, che nella giornata di oggi ha segnato un rialzo superiore a +4% per poi smorzare lievemente i guadagni. Le quotazioni oscillano sotto la soglia dei 30 centesimi, dopo la presentazione del piano industriale e con le parole dell’AD Marco Morelli, che però non ha convinto del tutto gli operatori, tutt’altro. Leggi QUI cosa analisti ed esperti vedono il piano di rilancio dell’AD Marco Morelli.
Nelle ultime ore, in un’intervista rilasciata al canale televisivo Class-Cnbc, a parlare di Mps è stato anche Giuseppe Castagna, numero uno di BPM, auspicando il risanamento dell’istituto, che oggi rappresenta una sorta di “nube” che grava sulle banche italiane.
Così, in una nota, scrivono gli analisti di IG:
“Il titolo (Mps) è balzato al record dallo scorso 27 giugno il giorno in cui il piano di ristrutturazione è stato annunciato, per poi scendere in modo netto la seduta successiva. Un qualsiasi eventuale rialzo violento dell’azione dovrebbe incontrare una resistenza a un livello appena al di sopra della soglia di 48 centesimi, il valore più alto dal 24 giugno, periodo successivo al referendum sulla Brexit (deol 23 giugno). Se la banca non riuscirà a convincere gli investitori istituzionali e non riuscirà dunque a concretizzare la conversione dei bond subordinati, il titolo potrebbe tornare a testare i minimi di una settimana fa, dal momento che l’effetto della diluizioni si trasferirebbe sugli attuali azionisti, innescando ulteriori dubbi sul successo dell’operazione. Nel frattempo, l’azione potrebbe stabilizzarsi attorno ai 30 centesimi”.