Fuga da Mps, i clienti della banca senese, stremati dalla continua situazione di incertezza in cui è impantanato da mesi, se non anni, sbattono la porta in faccia all’istituto senese. L’emorragia di depositi è confermata dalla stessa banca che, nell’aggiornamento del prospetto sull’aumento di capitale, comunica che 6 miliardi di euro di “raccolta diretta commerciale” sono andati persi tra il 30 settembre e il 13 dicembre. Di questa somma, 2 miliardi si sono dissolti “dal 4 dicembre 2016, data del referendum costituzionale .
I sei miliardi di euro persi vanno inoltre ad aggiungersi ai 13,8 miliardi persi nei primi nove mesi del 2016. Il che significa che la banca ha sofferto una emorragia, quest’anno, di quasi 20 miliardi di euro.
Il dato emerge dopo che la Consob ha accettato la richiesta di MPS di riaprire l’offerta di conversione dei bond subordinati in nuove azioni, in funzione dell’operazione di aumento di capitale per un valore di 5 miliardi di euro.
Così si legge nella nota della banca, il cui cda è tornato a riunirsi nella giornata di oggi dopo la sospensione del meeting di ieri, in tarda serata:
“Banca Monte dei Paschi di Siena comunica che in data 15 dicembre la Consob ha approvato il supplemento al documento relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria che Mps ha annunciato, lo scorso 14 novembre su strumenti subordinati dalla stessa emessi o garantiti, con obbligo di reinvestimento del corrispettivo in nuove azioni Mps. L’elenco dei titoli oggetto di Offerta rimane invariato rispetto a quanto comunicato in data 28 novembre 2016 ed è di seguito riportato”.
Mps afferma inoltre di voler “contemporaneamente prorogare anche l’offerta di acquisto avente ad oggetto i medesimi titoli dell’Offerta promossa in Italia, fatta eccezione per la serie di Titoli Upper Tier II indicata nella tabella di seguito riportata, in base alla quale i portatori dei titoli oggetto dell’Offerta Istituzionale potranno volontariamente aderire all’Offerta Istituzionale, anche in questo caso con corrispettivo vincolato alla sottoscrizione di Nuove Azioni”.
Con il si della Consob, Mps apre la conversione anche ai 40 mila risparmiatori che detengono oltre 2 miliardi di obbligazioni dell’istituto senese e che fino ad ora non hanno avuto modo di aderire alla conversione a causa delle regole imposte dalla Consob stessa.
Adesione alla conversione dei bond in azioni al 40,4%
Ieri, il cda Mps aveva reso noto che l’avvio dell’offerta retail relativa all’aumento di capitale “inscindibile” di 5 miliardi di euro e la proroga dei termine dell’esercizio di liability management sarebbero stati subordinati “all’ottenimento dei necessari provvedimenti autorizzativi da parte della Consob”.
Dai documenti pubblicati oggi come supplemento all’offerta dopo l’ok di Consob, emerge che Mps ritiene che l’adesione alla conversione dei bond subordinati si attesterà al 40,4%.
“Alla data del Supplemento al Documento di Registrazione, tra gli aspetti considerati ai fini dell’attività di pro-formazione non definiti nel dettaglio, sono ricompresi i livelli di adesione alla conversione volontaria di passività subordinate relativamente alle Offerte LME e dei titoli FRESH 2008 e le condizioni della Fase Take-Out. Nello specifico in relazione alle Offerte LME la rappresentazione pro-forma include gli effetti attinenti alle due ipotesi di adesione, pari rispettivamente ad una percentuale media del 40,4% (quale risultato ipotizzato a seguito della proroga del periodo di adesione alle Offerte LME) e del 24,0% (quale risultato ipotizzato in linea con le adesioni alle Offerte LME conclusesi in data 2 dicembre 2016)’.
Nel supplemento del prospetto per l’offerta di conversione dei subordinati pubblicato oggi si legge anche che la Bce, nel rifiutare la richiesta di proroga dell’operazione di aumento di capitale avanzata dall’istituto ha calcolato che, in uno scenario ipotetico di stress Mps, in assenza di una ricapitalizzazione, potrebbe assistere a “una fuoriuscita di circa 10,3 miliardi di liquidità nel corso di un mese”.
Mps avrebbe per l’esattezza a disposizione un tempo di soltanto 29 giorni “entro il quale far fronte ai propri fabbisogni di liquidità senza ricorrere a nuovi interventi”.
Del caso della banca ha parlato oggi, tra gli altri, anche Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri, intervenendo al convegno per i 25 anni della Fondazione lombarda.
“Se fosse stata rispetta la legge Ciampi, non avremmo avuto la tragedia Mps”, ricordando che “la legge ha una disposizione provvida per cui nell’organo di indirizzo, la parte pubblica non deve avere la maggioranza. A Siena cosa è successo? Su 15 membri dell’organo di indirizzo, 8 sono nominati dal sindaco e 5 dalla provincia”. E precisando che “chi ha rispettato la legge non ha avuto problemi”.
Il titolo Monte dei Paschi ha avviato le contrattazioni odierne con un rialzo + 3,1% a 21,3 euro, per poi dimezzare le perdite e chiudere la sessione in rialzo dell’1,31% a quota 20,93 euro.
Intanto così scrive l’associazione dei risparmiatori Aduc, nel commentare l’ok della Consob alla proroga della conversione di bond subordinati:
“La Consob è riuscita a farsi coprire di ridicolo vietando solo pochi giorni fa di far proporre ai piccoli investitori senza adeguato profilo di rischio l’operazione e rimangiandosi la decisione solo dopo poche ore ricorrendo alla finzione (perché di finzione si tratta) che l’operazione non sarebbe svolta dietro consulenza della banca, ma di spontanea iniziativa del cliente (..) Manca una informazione chiave: cosa accade se l’aumento di capitale non va a buon fine? L’unico soggetto che può e deve rispondere a questa domanda è il Governo. Il Governo non può lasciare oltre 40 mila investitori subordinati del Monte dei Paschi a prendere una decisione così delicata senza avere tutte le informazioni disponibili per fare una scelta d’investimento consapevole. Il Governo deve comunicare queste informazioni adesso, prima che la finestra di “conversione” si chiuda e non dopo, come sembra voglia fare. Già la Consob ha fatto un pasticcio incredibile, chiediamo a gran voce che non ci si metta anche il Governo a prendere in giro i risparmiatori”.