Economia

Mps: la Borsa può attendere

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Mps: la Borsa può attendere

Slitta di una settimana l’attesa al “nulla osta al prospetto” da parte della Commissione per la Società e la Borsa presieduta da Giuseppe Vegas.

Con l’intervento del Ministero dell’Economia e Finanze nella veste di socio di maggioranza tutto diventa più complicato in termini di adempimenti burocratici, valutazioni, approfondimenti.

Il momento è delicato e le attenzioni non sono mai troppe: forse è meglio così. Anche in vista delle prossime candidature, il board di vertice di MPS, la cui assemblea dei soci è prevista prima di Natale prossimo, sembra deciso.

Il duo Morelli/Falciai sembra confermato e proprio ieri, in occasione di un passaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a Siena, avrebbe salutato quest’ultimo dicendo: “Siamo pronti a dare ancora 500 anni di storia a questa banca e a questa città”.

Con la crisi del sistema bancario ancora in corso abbiamo visto che in Italia i banchieri abbondano, pagati anche bene, anzi che dico, benissimo. Molti banchieri o presunti tali, poche banche.

La Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS), nata nel  1472 come monte di pietà per dare aiuto alle classi disagiate della popolazione della città di Siena, è la più antica banca in attività ed è ritenuta anche la più longeva al mondo.

MPS costituisce, assieme alle altre società del gruppo, il 4° gruppo bancario italiano per numero di filiali[1]. È attivo sull’intero territorio italiano e sulle principali piazze internazionali. L’operatività del gruppo, oltre all’attività bancaria tradizionale, copre l’Asset management, il private banking (fondi comuni di investimento mobiliari, Gestioni patrimoniali per i clienti privati, fondi pensioni  e Polizze vita), l’investment banking alla finanza innovativa d’impresa (project finance, mercant banking e consulenza finanziaria).

Attualmente l’azionista di maggioranza del Gruppo MPS è lo Stato Italiano che detiene, complessivamente, il 52,184% del capitale sociale, con la partecipazione diretta del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Fino al 17 marzo 2017 è stata quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano da cui è uscita in seguito al protrarsi della sospensione stabilita dalla CONSOB il 22 dicembre 2016, quando chiuse a un prezzo di 15,08 euro per azione pari a una capitalizzazione scesa a soli 442 milioni di euro, in seguito alla richiesta dell’intervento dello Stato nel capitale sociale, dopo il fallito aumento di capitale da 5 miliardi di euro.

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[1] il Gruppo Montepaschi, dopo UnicreditIntesa Sanpaolo e Banco BPM