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Mps: nel piano strategico 3mila esuberi. Fabi: “Pronti a scendere in piazza”

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Una vera e propria bomba pronta ad esplodere è quella che si prevede nel progetto di piano strategico di Mps al 2025 messo a punto dall’amministratore delegato Guido Bastianini con i consulenti di Oliver Wyman e Mediobanca che verrà esaminato oggi dal consiglio di amministrazione.

Non ci sono notizie ufficiali ma a quanto pare si prevedono 3mila esuberi netti  frutto di circa 4mila uscite e mille assunzioni. La cifra potrebbe salire ulteriormente nel caso dovesse concretizzarsi l’ipotesi di fusione con Unicredit di cui si discute da tempo e che potrebbe avere subito un’accelerazione dopo l’addio di Jean Pierre Mustier.

Il piano Mps dovrebbe prevedere anche un rafforzamento di capitale da 2-2,5 miliardi di euro. A mettere mano al portafoglio con 1,7 miliardi, sarebbe soprattutto il ministero dell’Economia, attualmente primo azionista della banca senese con il 68% del capitale ma che dovrebbe uscire dall’azionariato entro la fine del prossimo anno.

Mps: esuberi, la reazione della Fabi

Immediata la reazione dei sindacati. In prima linea la Fabi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani per voce del suo segretario generale.

“Noi siamo pronti a scendere in piazza se la situazione non si chiarirà al più presto, partendo dalla tutela dei posti di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori bancari”. E’ quanto dichiara il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni,  “Non possiamo più tollerare che le istituzioni, ad ogni livello, diano sistematicamente per scontato che qualunque ipotesi di soluzioni ai problemi di Mps debba essere accettata, dal sindacato, a scatola chiusa, senza contraddittorio utilizzando, come minaccia una volta le richieste della Bce o in alternativa la difficile situazione economica del paese”, afferma Sileoni. “Così come appare grottesco – aggiunge – il solito piagnisteo di alcuni partiti che a parole si battono contro l’integrazione di Mps in Unicredit ma nei fatti assisteranno senza alzare un dito”.