Ecco il documento con cui il consiglio di amministrazione di MPS presenta il nuovo Piano Strategico 2022-2026. Tanti condizionali, nessuna certezza sui numeri ed un buco di specifiche attività sui primi due anni che lascia perplessi. E sembrerebbe manchi anche il calendario 2022, quello cartaceo da regalare ai clienti…a proposito di fiducia. L’attesa vera sta nel capire chi prenderà questa banca.
Due parole di commento? Tutti i punti snocciolati all’interno del Piano Industriale sono sviluppati utilizzando il modo condizionale, non c’è nulla di certo se non il fato che nel piano che avvolge il periodo 2022- 2026, ogni obiettivo potenziale è riferito all’anno 2024. Ci si chiede cosa accadrà nel frattempo? Staremo a vedere. Ma sta di fatto che qualche altra considerazione la si potrebbe fare.
L’aumento di capitale. Siamo sicuri che la somma messa nero su bianco nel documento (2,5 miliardi) sia sufficiente? I numeri snocciolati nelle ultime settimane dicevano altro.
Ad esempio quella relativa agli esodi.
Non se ne parla espressamente in termini di teste, ma si fa riferimento ad un risparmio in termini economici che rappresenterebbe circa un quinto dell’attuale spesa annua per il personale. Cosa vuol dire?
Che si rinuncia ad un quinto della forza lavoro? Stiamo parlando di circa 4.200.
L’ultima curiosità prima di lasciarvi alla lettura del documento è relativa al calendario 2022. Non quello delle attività bancarie e finanziarie, ma proprio quello con tanto di marchio storico normalmente regalato alla clientela. Notizie che arrivano da alcuni clienti andati in filiale ci dicono che il 2022 oltre a non essere preso in considerazione nei numeri del piano industriale, pare non essere considerato neanche dal punto di vista della stampa del calendario-gadget. Insomma i tanti storici clienti della Banca più antica al Mondo, o cambiano calendario oppure saranno costretti a rileggere il passato, nella speranza che il futuro una volta per tutte cambi davvero. A leggere questo documento per ora non sembra non sembra.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA APPROVA IL PIANO STRATEGICO 2022-2026
Siena, 17 dicembre 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena (la “Banca”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Patrizia Grieco, ha approvato il Piano Strategico 2022- 2026 (il “Piano”). Il Piano sostituisce integralmente il precedente Piano Strategico 2021 – 2025, approvato dalla Banca nel dicembre 2020, che era stato redatto sottendendo un’operazione strutturale da realizzare nel breve periodo.
Il Piano sarà presentato nell’ambito dei vari iter informativi, approvativi e regolamentari che la Banca ha intrapreso con la Banca Centrale Europea, il Single Resolution Board e la DG Competition. Inoltre, come noto al mercato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze intrattiene un dialogo con la DG Competition in merito alla propria partecipazione nella Banca.
Le posizioni delle predette Autorità costituiscono un presupposto per l’operazione di rafforzamento patrimoniale prevista dal Piano. Attualmente la Banca non è in grado di fornire una stima precisa dei tempi necessari alle autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi, ma fornirà alle autorità il massimo impegno a collaborare affinché i suddetti processi possano essere completati con successo e tempestività.
Il Piano, che costituisce la base per l’avvio dei processi di approvazione di cui sopra, potrebbe tuttavia dover recepire eventuali modifiche e cambiamenti, anche rilevanti, per riflettere quanto derivante dal confronto con le competenti Autorità.
i) Una discontinuità del business model per creare le basi di una nuova e più snella MPS
ii) Una radicale semplificazione del modello operativo e della struttura del Gruppo
iii) La prosecuzione del processo di de-risking e resilienza della Banca
iv) La creazione di valore che permetta un’adeguata remunerazione agli azionisti
Per ognuna di queste linee strategiche, la priorità è stata data a iniziative che:
Creano valore già a partire dal primo anno di Piano ed entrano a pieno regime entro il 2024
Sono sotto il controllo del management, riducendo così il rischio di esecuzione
Colgono le opportunità offerte dal PNRR e dall’Agenda per lo sviluppo Sostenibile,minimizzando il fabbisogno di capitale anche grazie alle partnership
Gli obiettivi strategici del Piano prevedono:
Gli obiettivi strategici del Piano sono basati su tre Pilastri ben fondati e facilmente eseguibili, che poggiano su tre fattori abilitanti per essere ampiamente integrati all’interno della Banca.
I tre Pilastri
Rifocalizzazione verso la clientela “core” (famiglie e SMBs), sfruttando le opportunità offerte dal PNRR
Radicale semplificazione del modello operativo, avvicinandolo ai clienti attraverso la rete
Investimenti nella digital roadmap focalizzati su ben identificate iniziative per assicurare successo nell’esecuzione
I fattori abilitanti
Ulteriore integrazione dei principi ESG nella cultura, nei processi e nella proposition della Banca
Accrescere il valore delle persone di MPS, facendo leva su talento, nuove competenze e inclusione
Continuare a preservare la qualità degli attivi e completare la normalizzazione dei rischi
Le assunzioni del Piano
Le proiezioni di Piano sono basate sulle seguenti assunzioni
Aumento di capitale di Euro 2,5 miliardi da eseguirsi nel 2022 – anche in considerazione della generazione organica di 170 punti base di CET1 realizzata nei primi 9 mesi del 2021 – che permette circa 800 milioni di investimenti IT, la maggior parte dei quali verranno realizzati nei primi anni di Piano o circa 1 miliardo di costi di ristrutturazione
o Completa rispondenza alle indicazioni emerse in sede di Stress Test 2020 e agli attuali requisiti MREL
Margine di interesse supportato dal lancio del business del consumer credit, dalla continua riduzione del costo dei depositi a tempo (riduzione già visibile nel margine di interesse del 2021) e normalizzazione del costo del funding istituzionale
Commissioni che beneficeranno del forte momentum commerciale, ulteriormente supportati dal minor ricorso a cartolarizzazioni e dallo sviluppo dell’attività commerciale grazie alla solida posizione di capitale
Assenza di special reference period per il TLTRO dopo giugno 2022
Attivazione di un piano di uscite volontarie di personale, con risparmi di costo di circa Euro 275 milioni per anno. Tali risparmi potrebbero essere per la maggior parte realizzati entro il 2024, in funzione delle negoziazioni con i sindacati
I principali obiettivi finanziari
Il Piano prevede iniziative per sostenere la crescita, con sforzi di trasformazione immediati e tangibili che porteranno ad una redditività costante e a benefici patrimoniali:
Cost-income ratio al di sotto del 60% entro il 2024, con ulteriori riduzioni negli anni successivi
Costo del rischio di circa 50 bps, coerente con l’asset quality della Banca
Utile pre-tasse di circa 700 milioni nel 2024
ROTE di circa 8,5-9% nel 2024, circa. 11% nel 2026
CET1 Fully loaded ratio superiore al 14% nel 2024 e pari a circa 17,5% nel 2026, prima di dividendi e prima dell’effetto positivo della rivalutazione delle DTA derivanti dal Piano
Considerazioni sul De-Risking
Il piano prevede per la Banca un NPE ratio lordo inferiore al 4%, in linea con l’attuale livello di MPS e in linea con le migliori banche italiane
MPS ha contenzioso legale relativo all’attività bancaria ordinaria di dimensioni simili ai peer con una copertura superiore alla media
E’ prevista una riduzione continuativa dei rischi legali legati all’informativa finanziaria, inferiori a Euro 2 miliardi (al lordo degli accantonamenti già effettuati)o Dopo l’accordo raggiunto con la Fondazione il 7 ottobre, relativo ad un contenzioso di Euro 3,8 miliardi, nel quarto trimestre MPS ha già chiuso oltre Euro 200 milioni di contenziosi aggiuntivi sull’informativa finanziaria senza impatto sui livelli di accantonamento
Highlight su Profitto al lordo delle imposte (PBT) 2024
Ipotizzando un PBT per l’intero anno 2021 invariato rispetto ai 9M21 il PBT previsto per il 2024 potrebbe essere costruito come risultato di azioni in gran parte sotto il controllo manageriale, riguardanti tra l’altro:
– circa 90 milioni dalla riduzione di interessi su depositi vincolati, già evidente nel 2021 o circa 120 milioni di margine di interesse dalle iniziative di consumer finance lanciate di recente
– circa 20 milioni di minori commissioni sulle cartolarizzazioni, grazie a una base di capitale più forte
– circa 185-275 milioni per minori spese per il personale, a seconda dello schema che sarà concordato
– circa 130 Milioni di riduzione delle altre spese, grazie anche a gli investimenti in digitalizzazione
– un costo del credito “ across the cycle” di circa 50 bps
La somma dei numeri di cui sopra porterebbe ad un utile ante imposte di circa 700 milioni.
Ulteriori azioni commerciali saranno comunicate una volta ricevute le relative approvazioni del Piano.