MILANO (WSI) – “La mancanza di informazione si traduce in opacità e le cose opache inducono a interpretazioni quasi sempre sbagliate”. A dirlo il ministro dell’economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan parlando al Forum de Il Sole 24 Ore in merito alla vigilanza della Bce sull’aumento di capitale per il Monte dei Paschi di Siena, cresciuto da 5 a 8,8 miliardi di euro.
Alla domanda se il governo stia valutando o meno la possibilità di contestare la richiesta formale giunta da Francoforte, il titolare del dicastero di via XX Settembre risponde così:
“La richiesta di 8,8 miliardi per l’aumento di capitale di Monte dei Paschi è una decisione votata dal board della vigilanza della Bce, anche se a maggioranza e non all’unanimità, e come tale non è contestabile perché la vigilanza è un’autorità indipendente. Detto questo, sarebbe stato utile, non dico gentile, avere dalla Bce qualche informazione in più sui criteri con i quali si è arrivati a questa valutazione. Conoscere i criteri della valutazione della vigilanza è utile perché può dare indicazioni anche per gli altri istituti e per le altre Autorità. La spiegazione consentirebbe anche alle altre banche di capire il modo giusto di porsi quando si rivolgono alla Bce per un aumento di capitale, per fusioni e acquisizioni o in occasione di qualunque altra operazione che richiede la sua approvazione. Per questo oltre alla lettera, di cinque righe e tre numeri, sarebbe stata utile qualche spiegazione, perché la mancanza di informazione si traduce in opacità e le cose opache inducono a interpretazioni quasi sempre sbagliate”.
Padoan ricorda che il Monte dei Paschi per ottenere la ricapitalizzazione, deve presentare un nuovo piano industriale alla BCE e alla Commissione Europea, un processo che secondo il ministro porterà all’aumento di capitale entro due-tre mesi. E alla domanda se oltre al Monte dei paschi di Siena, potranno essere coinvolti anche altri istituti nel sostegno pubblico, Padoan risponde:
“Il sistema è solido ma ci sono alcuni casi critici che devono essere risolti (…) lo Stato ha messo sul tavolo uno strumento dotato di risorse sufficienti che le banche possono valutare in termini di costi e benefici”.