ROMA (WSI) – Focus sulle parole proferite da Alessandro Profumo, presidente di Mps, nel corso della sua audizione alla commissione Finanze del Senato: “Le imprese italiane sono indebitate con il sistema bancario molto più delle altre imprese europee. Tanto che gli impieghi delle banche sono molto superiori alla raccolta dei depositi”.
“Ci sarà dunque una grande disintermediazione del sistema bancario che si dovrà concentrare, ad esempio, sui servizi. Bisogna, al di fuori del credito bancario, creare un mercato del debito” corporate.
“Ci sarà una trasformazione del nostro modo di operare, prima controllavamo tutta la catena: processo, prodotto e cliente. Ora ci dovremo concentrare solo su uno dei punti della creazione di valore”.
Tra le trasformazioni in atto anche quello dei rapporti con la clientela, prima il 70% dei clienti che veniva direttamente in banca erano imprese e famiglie, oggi si viaggia intorno al 25%.
Sempre sul fronte Mps, Fabrizio Viola, numero uno della banca senese, ha affermato che l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro di Mps sarà lanciato “tra fine maggio e giugno”. Una parte della ricapitalizzazione, per un valore di 1,071 miliardi, servirà a rimborsare in anticipo 1,071 miliardi di Monti bond.
Notizie anche su Unicredit. I coefficienti patromoniali di Unicredit sono “ben al di sopra” dei requisiti Bce. E’ quanto rende noto la stessa banca, in una nota che è stata diffusa su richiesta della Consob.
“La decisione della Bce ha stabilito i seguenti requisiti patrimoniali per UniCredit su base consolidata: 9,5% Cet 1 ratio transitional; 13% Total Capital ratio transitional”.
“Al 31 dicembre 2014, i coefficienti patrimoniali di UniCredit su base consolidate si attestano a: 10,41% Cet 1 ratio transitional; 13,63% Total Capital ratio transitional”, si legge nella nota che aggiunge, di conseguenza, che “UniCredit è ben al di sopra dei requisiti patrimoniali specifici, con lo scopo di rafforzare ulteriormente la propria posizione patrimoniale”.