Semaforo arancione dall’Unione europea sul Monte dei Paschi di Siena. Le misure di ricapitalizzazione preventiva per Mps adottate dal governo italiano e che hanno avuto il via libera Ue sono una cosa temporanea.
Così la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager che alla fine sintetizza: una volta compiuto il risanamento, si esce dal capitale. In parole povere quando la banca senese ritornerà sui binari lo Stato dovrà andar via.
Le parole della Vestager son una risposta precisa a ciò che qualche giorno fa aveva detto Claudio Borghi, economista della Lega Nord secondo cui la banca toscana, a dispetto dei vincoli Ue, andrà mantenuta nellorbita dello Stato.
“Lo stato azionista deve provvedere alla ridefinizione della mission e degli obiettivi in un’ ottica di servizio (…) Ottica di servizio significa che tutte le sedi di Mps nelle valli che erano molto utili per l’economia della popolazione toscana, e che in un’ottica di puro e crudo profitto è stato previsto di chiudere, verranno tenute per far sì che la banca faccia un servizio ai cittadini (…) Una delle cose che avevamo pensato ai tempi della campagna elettorale riguarda le piccole filiali, che sono un patrimonio per la Toscana. Mi sembrava inutile pensare di chiuderle nel momento in cui non vuoi farci solo profitti (…) In buona sostanza bisogna abbandonare l’idea di farci profitti vendendola a chissà chi ma mantenendola come patrimonio del Paese”.
Così aveva sentenziato Borghi ma ora la doccia fredda dell’Ue dalle parole della commissaria alla Concorrenza.
“La ricapitalizzazione precauzionale di Montepaschi è temporanea perché è una fase nella quale la banca si ristruttura e torna gestibile, poi si deve uscire quando le cose ritornano in acque tranquille (…) Questa è l’idea su Mps, affinché torni a camminare sulle proprie gambe”.