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Mps verso fusione. AD Viola: “tutte le opzioni sono aperte”, anche con partner estero

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ROMA (WSI) – “Per gli advisor non c’è un termine. Stanno lavorando, quindi quando avremo qualcosa di consistente lo comunicheremo”. Parola di Fabrizio Viola, amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena. “Tutte le opzioni strategiche saranno considerate”, inclusa l’ipotesi di nozze con un istituto estero. E il titolo, scambiato sul Ftse Mib, sale oltre +2% attestandosi a quota 0,6855 euro.

Le dichiarazioni sono state rilasciate alla stampa a margine di un convegno su governance e compliance. Viola ha parlato dopo le dichiarazioni del presidente Alessandro Profumo sull’ipotesi di aggregazione tra Mps e un altro partner e si è riferito al lavoro di Ubs e Citigroup, nominati advisors finanziari per la definizione, strutturazione e implementazione delle azioni di mitigazione relative al Capital Plan, nonché per valutare tutte le opzioni strategiche a disposizione della banca.

“Noi siamo usciti dall’aumento di capitale con un capitale molto frazionato e con investitori che, se va bene, hanno una view a medio periodo”.

“La mancanza di investitori strategici con una visione di lungo periodo – ha sottolineato Viola – rende difficile per qualsiasi settore e in particolare per il sistema bancario, alla vigilia di una grande trasformazione del settore, condividere un percorso che avrebbe bisogno di investitori con una view correlata, di orizzonte più lungo. Quindi c’è il tema della tipologia degli investitori”, ha spiegato. Secondo Viola, la “rivoluzione” del sistema bancario dettata dai nuovi strumenti tecnologici avrà bisogno “non di decenni ma solo di qualche anno e va fatta”.

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ROMA (WSI) – “Abbiamo un ulteriore aumento di capitale e dobbiamo remunerarlo: anche ipotesi di aggregazione dobbiamo considerarle seriamente”. Lo ha detto il presidente della banca senese Alessandro Profumo, su Sky Tg 24, precisando che “al momento non si è presentato nessuno da noi”.

La dichiarazione arriva qualche giorno dopo la pubblicazione del bilancio, che ha messo in evidenza una perdita netta di 1,149 miliardi nei primi nove mesi dell’anno.

Profumo, alla domanda se sceglierebbe come parter una banca italiana o straniera, ha risposto così: “Parlando in astratto sceglierei” l’ipotesi “che presenta maggior valore per gli stakeholder, per le persone, per la comunità, per gli azionisti di Mps: quando una o l’altra si presenteranno con il Cda faremo la nostre scelte tenendo presente questo parametro”.

Nell’ultimo periodo, dopo la sonora bocciatura di Mps da parte degli stress test della Bce, Mps è tornata sotto i riflettori con tutti i suoi problemi. Diversi i rumor che si sono accavallati sui mercati, tra cui quello relativo a un interesse di BNP Paribas. Si è trattato in realtà dell’opinione di un editorialista di Reuters, che ha affermato che l’operazione avrebbe senso per tutti, sia per Bnl, controllata di BNP, che per MPS. (Lna)