Dopo settimane di incertezza e caccia agli investitori, questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, è arrivato disco verde all’aumento di capitale da 2,5 miliardi di Banca Mps. Il Consiglio di amministrazione della banca guidata da Luigi Lovaglio ha approvato la nuova manovra di rafforzamento, con le necessarie integrazioni al prospetto da inviare a Consob, l’indicazione degli impegni vincolanti e i dettagli relativi all’emissione che partirà il prossimo 17 ottobre.
La banca senese ha sottolineato che “l’operazione è interamente garantita”. Come già noto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) si è impegnato a sottoscrivere tutte le nuove azioni ad esso spettanti in proporzione alla propria quota di partecipazione in Mps, complessivamente pari al 64,23% del valore complessivo massimo dell’aumento di capitale. In particolare, sono stati sottoscritti contratti di garanzia per un importo massimo di 857 milioni di euro, di cui 807 milioni con un consorzio di banche e 50 milioni con Algebris. Lo Stato inietterà 1,606 miliardi di euro. Gli impegni di sottoscrizione da parte di terzi investitori ammontano a 37 milioni.
A distanza di cinque dal precedente aumento, costato 8,2 miliardi di euro, di cui 5,4 miliardi messi dal Tesoro, Banca Monte dei Paschi si ripresenta così al mercato per chiedere altro denaro fresco. Questa volta, dei 2,5 miliardi circa 8-900 milioni andranno a finanziare gli oltre 4 mila esuberi volontari già firmati, mossa che servirà ad abbattere i costi di oltre 270 milioni annui già dal 2023, come preannunciato dal ceo Luigi Lovaglio. Il resto servirà a puntellare invece il capitale.
I dettagli dell’aumento di capitale di Mps
La banca senese emetterà massime 1.249.665.648 azioni ordinarie di nuova emissione, senza indicazione del valore nominale, aventi le stesse caratteristiche delle azioni in circolazione, incluso il godimento regolare. Il prezzo di sottoscrizione è pari a 2 euro per ciascuna nuova azione, da imputarsi interamente a capitale, nel rapporto di 374 nuove azioni ogni 3 azioni Mps possedute. Il controvalore massimo sarà pertanto pari a 2.499.331.296 euro. Il prezzo di sottoscrizione incorpora uno sconto pari al 7,79% rispetto al prezzo teorico ex diritto (cosiddetto TERP) delle azioni Mps.
Il contratto di garanzia
Mps ha sottoscritto il contratto di garanzia (cosiddetto underwriting agreement) relativo all’aumento di capitale. In particolare, BofA, Citigroup, Credit Suisse, Mediobanca, in qualità di joint global coordinator e Banco Santander, Barclays, Société Générale e Stifel in qualità di joint bookrunners (congiuntamente ai joint global coordinator, i garanti) si sono impegnati a sottoscrivere, disgiuntamente tra loro e senza alcun vincolo di solidarietà le nuove azioni non sottoscritte al termine dell’asta dell’inoptato, fino a un ammontare massimo complessivo pari a 807 milioni di euro.
Gli altri investitori in Mps
Algebris come abbiamo detto partecipa in qualità di garante con una quota complessiva pari a 50 milioni di euro, di cui 30 milioni pari passu con i garanti e 20 milioni come sub-sottoscrittore. Inoltre, la banca ha ricevuto impegni di sottoscrizione da parte di terzi investitori per complessivi 37 milioni di euro.
La banca informa anche che alcuni investitori hanno assunto nei confronti dei Garanti impegni relativi alla sottoscrizione di nuove azioni per un importo complessivo massimo per oltre il 50% della quota riservata agli azionisti diversi dal MEF.
L’aumento partirà il 17 ottobre previa approvazione da parte di Consob del prospetto. Intanto il titolo, questa mattina, dopo aver aperto le contrattazioni a piazza Affari in rialzo, ha progressivamente azzerato i guadagni.