NEW YORK (WSI) – Una tassa del 19% sui profitti che le multinazionali Usa incassano all’estero: lo prevede la manovra 2016 del presidente Barack Obama.
Obama, a cui ormai rimangono solo da spendere due anni del suo secondo e ultimo mandato, pare aver ritrovato l’aggressività politica del 2009. La tassa in un primo momento sarà imposta ‘una tantum’ e sarà pari al 14% di tutti gli utili registrati fuori dai confini nazionali. In futuro verrà alzata di 5 punti percentuali.
Le risorse ottenute dallo Stato saranno usate per progetti infrastrutturali e per coprire il deficit di Highway Trust Fund. In futuro, le compagnie con base negli Usa – si legge nella proposta di bilancio – riceveranno tuttavia un credito d’imposta per le tasse versate all’erario degli altri Paesi.
Al momento multinazionali come Apple e Microsoft non devono versare nulla al fisco americano fino al momento in cui non rimpatriano i capitali.
(DaC)