Con la decisione di oggi della Banca Centrale Europea (BCE) di mantenere invariati i tassi d’interesse, dopo l’ultimo aumento di settembre di 25 punti base, si può quindi dire che dal 2022 le rate dei mutui variabili sono cresciute del 64%, ovvero un aumento di 294 euro rispetto allo scorso anno. Il dato arriva dall’analisi di Facile.it e Mutui.it.
Esaminando un mutuo medio a tasso variabile stipulato all’inizio dell’anno scorso, la rata mensile è cresciuta, passando da 456 euro a gennaio 2022 ai 750 euro di oggi, con aumento di appunto 64%. Sommando i rincari mensili, l’esborso aggiuntivo per i mutuatari è stato superiore ai 2.850 euro.
Stop gli aumenti, quando è previsto un calo delle rate
Lo stop agli aumenti delle rate permette di far tirare un sospiro di sollievo alle famiglie italiane, anche se prima di vedere un calo nei tassi di interesse bisognerà attendere ancora.
Questo mese, infatti, l‘indice Euribor a 3 mesi si è mantenuto intorno al 3,95%. L’Euribor è il tasso interbancario di riferimento diffuso giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea come media ponderata dei tassi di interesse ai quali le banche operanti nell’Unione Europea cedono i depositi in prestito. È utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile.
Secondo le previsioni, a marzo del prossimo anno dovrebbe però scendere di due punti base, assestandosi al 3,93%, per poi ulteriormente diminuire a 3,75% a giugno e a 3,35% a dicembre 2024. Sono per l’appunto previsioni, ma se si concretizzassero il calo sarebbe considerevole: la rata del mutuo medio considerato rimarrebbe costante a 750 euro a marzo 2024, per poi scendere a 737 euro a giugno e a 708 euro a dicembre 2024.
Mutui a tasso fisso o variabile, cosa conviene?
Le decisioni della Bce aprono nuovi interrogativi sulla scelta di un mutuo a tasso fisso o variabile. Secondo le simulazioni di Facile.it, prendendo in considerazione il mutuo standard utilizzato nell’analisi precedente, i migliori tassi fissi (TAN) disponibili oggi online partono dal 3,79%, corrispondenti ad una rata di 651 euro, mentre per un mutuo variabile la migliore offerta parte da un TAN di 4,71% con una rata di 709 euro.
Gli esperti di Facile.it affermano che:
Chi, invece, è più incline al rischio e dispone di una maggiore capacità reddituale potrebbe optare per un tasso variabile; si tratta di fare una piccola scommessa, ovvero che a partire dal nuovo anno le rate comincino a frenare la loro ascesa e poi a inizino scendere. Sul lungo periodo, in effetti, i tassi variabili si sono dimostrati nella maggior parte dei casi più convenienti, ma bisogna avere le spalle larghe per i momenti di difficoltà dei mercati