NEW YORK (WSI) – Fanno discutere le dichiarazioni dell’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha affermato che il “sì” al referendum costituzionale di ottobre e’ l’unica soluzione possibile per l’Italia.”Se si affossa anche questo sforzo di revisione costituzionale, allora è finita” .
“L’Italia apparirà come una democrazia incapace di riformare il proprio ordinamento e mettersi al passo con i tempi. E questo lo devono capire tutti; anche quelli che vorrebbero usare il referendum per far cadere Renzi”. Secondo Napolitano, ci vuole comunque “rispetto” per chi esprime “riserve” o “fa campagna per il no”.
Ma non bisogna dimenticare che “il no comporterebbe la paralisi definitiva, la sepoltura dell’idea di revisione della Costituzione”.
Renzi ha sbagliato a legare le sorti del governo alla vittoria del sì? “Renzi non avrebbe dovuto dare questa accentuazione politica personale; ma solo un ipocrita – risponde Napolitano – può dire che, se ci fosse un rigetto su una questione così importante, su cui il governo si è tanto impegnato in Parlamento, non si porrebbe un problema per le sue sorti. Renzi ha sbagliato a metterci un tale carico politico: se vince il sì vince la riforma, vince l’interesse generale del Paese; non è un trofeo che Renzi possa impugnare, non è un’incoronazione personale. Di recente Renzi nel discorso alla Camera prima del voto definitivo sulla legge ha corretto il tiro, ha evitato quella accentuazione, è entrato nel merito”.
Non sono mancate le polemiche. “Il signor Napolitano (chiamarlo “presidente emerito” non mi riesce) dopo aver svenduto l’Italia all’Europa, dopo aver inventato la prima disastrosa legge pro-clandestini, dopo essersi inventato i governi (non eletti) dei suoi amici Monti, Letta e Renzi, oggi sul Corriere lancia la sua campagna a favore del Si al Referendum di ottobre. Un buon motivo, non l’unico, per scegliere di votare NO! “Caro” ex presidente, si goda la sua ricca pensione e non disturbi”. Lo scrive, in un post su Facebook, il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.