Società

Nasce il governo Renzi (ancora larghe intese)

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ROMA (WSI) – Il premier più giovane nella storia della Repubblica. Alla guida di sedici ministri: otto donne, otto uomini. Nasce il governo di Matteo Renzi. Per la prima volta una donna alla guida della Difesa. Per la prima volta un trentenne al comando. Ma sempre di un esecutivo da larghe intese si tratta, con l’accordo sinistra/destra (Pd-Ncd) che ha come obiettivo principale non risanare ma tassare l’Italia ed eseguire alla lettera i diktat della Troika (Bce, Ue, Fmi), come era gia’ accaduto con i precedenti governi Monti e Letta. Tutti e tre gli ultimi esecutivi della Repubblica Italiana hanno avuto alla guida presidenti del consiglio non eletti dal voto popolare. La democrazia schiacciata dal fascismo soft stile Europa.

Uomo chiave che eseguira’ gli ordini della Troika e’ il nuovo ministro dell’Economia e del Tesoro Pier Carlo Padoan, che sostituisce il pessimo Saccomanni. Di Padoan, sulla biografia del settimanale Panorama a cui collabora si legge:

“Pier Carlo Padoan è capo economista e vicedirettore generale dell’Ocse. È stato professore di Economia presso l’Università La Sapienza di Roma e direttore della Fondazione Italianieuropei (think tank di D’Alema). Dal 2001 al 2005 ha ricoperto l’incarico di Direttore esecutivo per l’Italia del Fondo monetario internazionale con responsabilità su Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Est. Dal 1998 al 2001 è stato consulente economico per i primi ministri italiani Massimo D’Alema e Giuliano Amato. Inoltre, ha ricoperto incarichi di consulenza per la Banca mondiale, la Commissione Europea e la Banca centrale europea”. Leggi tutti gli articoli di Padoan e la sua posizione politica su debito, lavoro, occupazione, industria.

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Renzi in ogni caso brucia le tappe e a due mesi dalle primarie che lo hanno eletto segretario del Pd, trasloca dal Comune di Firenze e dalla Leopolda, a Palazzo Chigi. Con i 39 anni compiuti lo scorso 11 gennaio, è il presidente del Consiglio più giovane della Repubblica italiana e attualmente il più giovane dell’intera Unione europea.

Ecco l’elenco dei ministri del nuovo governo Renzi

Ministeri con portafoglio:

Economia – Pier Carlo Padoan
Interno – Angelino Alfano
Esteri – Federica Mogherini
Difesa – Roberta Pinotti
Giustizia – Andrea Orlando
Lavoro – Giuliano Poletti
Istruzione – Stefania Giannini
Sviluppo economico – Federica Guidi
Cultura – Dario Franceschini
Ambiente – Gianluca Galletti
Sanità – Beatrice Lorenzin
Infrastrutture – Maurizio Lupi
Agricoltura – Maurizio Martina
Ministeri senza portafoglio:
Riforme e Rapporti con Parlamento: Maria Elena Boschi
Semplificazione e Pa: Marianna Madia
Affari Regionali: Maria Carmela Lanzetta

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di Serenella Mattera – Ansa

Il premier più giovane nella storia della Repubblica. Alla guida di soli sedici ministri: otto donne, otto uomini. Nasce il governo di Matteo Renzi. E vanta una sfilza di primati: più giovane e più rosa, più ‘snello’ e più politico di quelli che lo hanno preceduto.

[ARTICLEIMAGE] Per la prima volta una donna alla guida della Difesa. Per la prima volta un trentenne al comando. Renzi brucia le tappe e a due mesi dalle primarie che lo hanno eletto segretario del Pd, trasloca dal Comune di Firenze a Palazzo Chigi. Con i 39 anni compiuti lo scorso 11 gennaio, è il presidente del Consiglio più giovane della Repubblica italiana e attualmente il più giovane dell’intera Unione europea.

Può vantare anche l’esecutivo più al femminile della Repubblica, con un pieno rispetto delle pari opportunità: tante le donne, quanti gli uomini. Otto le ‘ministre’, una in più rispetto al governo Letta, cui strappa il record, due in più rispetto al secondo governo Prodi e ai due guidati da D’Alema, che ne avevano sei. Rispetto alla squadra di Letta, si contano nove conferme (sei ministri, tre sottosegretari ‘promossi’), tra cui quella di Angelino Alfano, che resta al Viminale ma non è più vicepremier.

[ARTICLEIMAGE] Oltre a non avere ‘vice’, però, Renzi può vantare un governo a più alto tasso politico di quello di Letta, con solo tre tecnici in Cdm: Giuliano Poletti (Legacoop) va al Lavoro, Federica Guidi (ex presidente di Confindustria giovani) allo Sviluppo economico e Pier Carlo Padoan (capo economista dell’Ocse) all’Economia. Il premier ha voluto al suo fianco, oltre al fidato sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, otto ministri del Pd, tra cui tre della minoranza interna: Federica Mogherini (Esteri), il ‘giovane turco’ Andrea Orlando (Giustizia), Roberta Pinotti (Difesa), il bersaniano Maurizio Martina (Agricoltura), Dario Franceschini (Cultura), Maria Elena Boschi (Riforme e Rapporti col Parlamento), Marianna Madia (Semplificazione e P.a.), l’ex sindaco anti ‘ndrangheta e civatiana Maria Carmela Lanzetta (Affari regionali). Tutti confermati i ministri del Nuovo centrodestra: Alfano (Interno), Maurizio Lupi (Infrastrutture e Trasporti), Beatrice Lorenzin (Salute). In ‘quota centro’, due ministri: Gianluca Galletti, dell’Udc, va all’Ambiente, Stefania Giannini, di Sc, all’Istruzione.

Quanto all’anagrafe, il ministro con il dicastero più delicato, l’Economia, è anche il più anziano: Padoan, classe 1949. Agli Esteri sbarca invece la titolare più giovane nella storia della Farnesina: Federica Mogherini, classe 1973. Al tavolo del Cdm siederanno ben quattro trentenni, che contribuiscono ad abbassare l’età media fino a 47 anni. Che, ironia della sorte, è l’età dell’ex premier Enrico Letta. Proprio lui, che, con i 53 anni medi dei suoi ministri, aveva ringiovanito vistosamente il precedente governo (64 anni medi). La genovese Pinotti, 53 anni e due figlie, è il primo ministro donna della Difesa che l’Italia abbia mai avuto. Solo sfiorato, invece, un altro record. Maria Elena Boschi, con i suoi 33 compiuti il 24 gennaio, batte la collega Marianna Madia, che 33 anni li ha compiuti a settembre dello scorso anno. Ma non scalfisce il primato di Giorgia Meloni, che divenne ministro del governo Berlusconi a 31 anni. Domani alla ‘giovane e snella’ foto di gruppo del giuramento, Padoan, di ritorno dall’Australia, sarà probabilmente assente, mentre Madia si presenterà con un vistoso pancione. Ma non è il primo ministro a entrare in carica durante la gravidanza. Prima di lei Stefania Prestigiacomo: era al terzo mese e il pancione si vedeva appena.

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aggiornamento

[ARTICLEIMAGE] Dopo l’annuncio della squadra il giuramento. Il nuovo governo è ufficialmente in carica. I neo ministri si sono presentati al Quirinale per la firma alla presenza di Napolitano. Assente solo il neo capo dell’Economia Padoan che ieri ha annunciato la sua impossibilità a partecipare perché in viaggio dall’Australia.

SUBITO IL CDM

In mattinata Renzi ha affidato il primo pensiero a un tweet: «Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l’Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici». Dopo le firme di rito il governo più giovane e più snello della storia si è subito riunito per il primo Consiglio dei ministri. Lunedì e martedì la fiducia in Parlamento.

IL GELO CON LETTA

(Adnkronos/Ign) – Gelo con Matteo Renzi, niente dichiarazioni ufficiali e saluti via twitter per il presidente del Consiglio uscente Enrico Letta, nel giorno del passaggio di consegne con il nuovo premier, nonché segretario del suo stesso partito. Sul piano ufficiale solo una gelida e rapida stretta di mano ha caratterizzato la tradizionale cerimonia della Campanella, che segna il formale passaggio di consegne a Palazzo Chigi. Poi Letta ha affidato a due tweet i saluti e i ringraziamenti.”Chigi, passaggio di consegne, l’ultimo di 300 giorni tutti difficili, #ladedicaèperGiangrande. Un abbraccio fortissimo a lui e a sua figlia”, scrive l’ex premier dedicando il suo ultimo giorno di Governo a Giuseppe Giangrande, il carabiniere ferito il 28 aprile davanti a Palazzo Chigi da Luigi Preiti. L’altro cinguettio arriva subito dopo aver lasciato Palazzo Chigi, con un grazie al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e un piccolo refuso. ”Lascio Chigi. Grazie Napolitano e tutti quelli che mi hanno sostentuto! Ora uno stacco via da Roma per prendere le migliori decisioni.#Futuro”.

BERLUSCONI ALL’ATTACCO

«Una democrazia e un governo del popolo si hanno quando il governo è eletto dai cittadini. Se il Governo non è eletto non è più democrazia»: lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente a un incontro a Milano. «Adesso – ha aggiunto Berlusconi – succede la stessa cosa di quanto già accaduto con un’operazione avvenuta all’interno di un partito che non ha una grande maggioranza parlamentare». «Questa è una situazione che ha poco a che fare con la democrazia», ha aggiunto Berlusconi che si è augurato quindi che si possa tornare al voto per eleggere un governo scelto dai cittadini. «Non sappiamo quando succederà – ha spiegato – ma dobbiamo tenerci pronti» aggiungendo poi che ci sono «4 milioni di cittadini indecisi o delusi che possiamo contattare per spiegare loro qual è la situazione del nostro Paese e farli andare a votare nella direzione giusta».

GRILLO: “ULTIMI GIORNI DI UNA SORDIDA POMPEI”

«Questi giorni sembrano gli Ultimi giorni di Cinecittà, una versione sordida e surreale degli Ultimi giorni di Pompei». Ecco la “benedizione” di Beppe Grillo al nuovo governo. «Una recita da spaghetti western all’amatriciana tra palazzi di cartone tirati su in qualche modo. Una città fantasma, una ghost city polverosa, un continuo andare e venire tra palazzi di cui si vede e rivede la facciata dietro alla quale non c’è nulla. Un film di serie B, ma molto costoso, fatto con i nostri soldi, che si sposta di telegiornale in telegiornale da Palazzo Madama, al Quirinale dove vigila l’Uomo del Colle, da Palazzo Grazioli al Viminale a Palazzo Chigi con qualche deviazione al Nazareno».

SOLO TRE TECNICI

Rispetto alla squadra di Letta, si contano nove conferme (sei ministri, tre sottosegretari “promossi”), tra cui quella di Angelino Alfano, che resta al Viminale ma non è più vicepremier. Oltre a non avere “vice”, però, Renzi può vantare un governo a più alto tasso politico di quello di Letta, con solo tre tecnici in Cdm: Giuliano Poletti (Legacoop) va al Lavoro, Federica Guidi (ex presidente di Confindustria giovani) allo Sviluppo economico e Pier Carlo Padoan (capo economista dell’Ocse) all’Economia.

LA MEDIA ETA’ PIU’ BASSA

Quanto all’anagrafe, il ministro con il dicastero più delicato, l’Economia, è anche il più anziano: Padoan, classe 1949. Agli Esteri sbarca invece la titolare più giovane nella storia della Farnesina: Federica Mogherini, classe 1973. Al tavolo del Cdm siederanno ben quattro trentenni, che contribuiscono ad abbassare l’età media fino a 47 anni. Che, ironia della sorte, è l’età dell’ex premier Enrico Letta. Proprio lui, che, con i 53 anni medi dei suoi ministri, aveva ringiovanito vistosamente il precedente governo (64 anni medi). La genovese Pinotti, 53 anni e due figlie, è il primo ministro donna della Difesa che l’Italia abbia mai avuto. Solo sfiorato, invece, un altro record. Maria Elena Boschi, con i suoi 33 compiuti il 24 gennaio, batte la collega Marianna Madia, che 33 anni li ha compiuti a settembre dello scorso anno. Ma non scalfisce il primato di Giorgia Meloni, che divenne ministro del governo Berlusconi a 31 anni.