Al giro di boa, il Nasdaq
rimane imprigionato nel fronte negativo, ferito da una sfilza di brutte notizie sul fronte societario. La sconfitta di ieri , che aveva portato il tabellone elettronico sotto la soglia dei 1.400 punti, ha contribuito al clima di sfiducia che ha caratterizzato gli investitori fin dalle prime battute. Debole anche il Dow Jones che tenta a fatica di risalire la china. Intanto il movimento di recupero del prezzo del greggio segnalato ieri prosegue anche questa mattina. Il mercato attende i prossimi dati sulle scorte americane, mentre le tensioni e le incertezze sul fronte Iraq continuano a fare la loro parte. Bassi i volumi di scambio .
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A livello societario, a deludere sono state in particolare le revisioni al ribasso sui rating di colossi come Microsoft (MSFT – Nasdaq) e Amazon.com (AMZN – Nasdaq) e su settori come il retail (IRH) e le infrastrutture wireless (YLS). Pesa inoltre la cautela di Home Depot (HD – Nyse) sulle prospettive dei profitti, lo scetticismo di Banc of America sulle possibilita’ di crescita del business del colosso chip Texas Instruments (TXN – Nyse) e la preoccupazione degli analisti che General Electric (GE – Nyse) registrera’ un pesante onere sul bilancio, fattore che ha portato Salomon Smith Barney a tagliare le previsioni sull’utile per azione 2003 del gruppo industriale.
Da segnalare che HD cede oltre il 13%, guidando i ribassi sul Dow Jones. La notizia che Comcast (CMCSK – Nasdaq) ha completato l’acquisizione da $30 miliardi di AT&T Broadband ha poi avuto un impatto negativo su AT&T (T – Nyse), che cede oltre il 2%. Ad aiutare il Dow Jones sono tuttavia i guadagni di Boeing (BA – Nyse) e di Eli Lilly (LLY – Nyse). Il settore difesa e’ infatti in recupero dopo la debolezza dei giorni scorsi e il colosso farmaceutico dovrebbe beneficiare della bocciatura al Senato di un emendamento sulla sicurezza nazionale proposto dai democratici.
“Abbiamo bisogno di profitti – ha dichiarato Art Hogan, chief market analyst per Jefferies & Co. – mentre le notizie societarie attuali sono relativamente negative”.
Sul fronte macroeconomico, non hanno avuto un grande impatto sui mercati i dati rivelatisi essenzialmente in linea con le stime annunciati prima dell’apertura: indice prezzi al consumo di ottobre e deficit della bilancia commerciale di settembre. L’indicatore sui prezzi al consumo non fa altro che rispecchiare quanto gia’ noto dagli investitori, ovvero che e i rischi d’inflazione per il momento sono remoti.
Sui listini ingenerale, bene settore birra e oro. Male retail, wireless, semiconduttori, infrastrutture per tlc e semiconduttori,software, hardware, ristorazione, trasporto aereo.
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