Giornata storica a Wall Street. Tutti i principali indici del mercato azionario hanno chiuso la seduta dell’antivigilia di Natale ai massimi storici, sull’onda di dati economici che dimostrano la forza dello sviluppo Usa e l’assenza di inflazione.
Il Nasdaq per la prima volta ha superato quota 4.000. E il fatto non e’ eccezionale tanto per la soglia psicologica oltrepassata, quanto perche’ appena sette settimane fa l’indice dei titoli tecnologici era a quota 3.000. L’incremento dunque e’ del 30% in meno di due mesi. L’indice ha poi chiuso leggermente al di sotto, a 3.969, ma il record rimane.
Il Nasdaq e’ in rialzo dell’80% dall’inizio del 1999. E’ un primato nel primato, poiche’ mai nessuna borsa Usa aveva messo a segno una simile performace in passato.
Ma c’e’ di piu’: l’indice Nasdaq 100 (dovevate acquistare a gennaio il paniere che lo rappresenta al listino come titolo azionario: QQQ) e’ in rialzo dall’inizio dell’anno del 94%.
Dow Jones e Standard & Poor’s 500 hanno a loro volta superato i loro rispettivi record storici (il precedente intraday per gli industriali era a 11,383), e il Dow in particolare ha scavalcato di slancio quota 11.400.
(VERIFICARE LE CHIUSURE UFFICIALI DEGLI INDICI S&P 500, DOW JONES E NASDAQ IN PRIMA PAGINA)
Secondo quanto dicono gli operatori sul floor, il rialzo di oggi non e’ stato originato da ordini di istituzioni finanziarie e banche d’affari, che anzi per la maggior parte sono state quasi completamente assenti per il clima festivo dell’anti-vigilia di Natale, ma piuttosto dagli ordini di investitori individuali, tra cui in prima fila i day trader. Cio’ dimostra che la partecipazione degli americani all’investimento azionario e’ sempre piu’ diffusa.
Tra i titoli principali al centro degli scambi, J.P. Morgan (vedere JPM, quotazioni interattive), Merck (MRK), Boeing (BA), Johnson& Johnson (JNJ), Guidant Corporation (GDT) e Motorola (MOT), quest’ultimo al top delle ultime 52 settimane. Sono saliti tutti i titoli tecnologici e internet, e in particolare i produttori di computer, tra cui in prima linea Dell (DELL), Compaq (CPQ), Novell (NOVL), Tandy (TAN), Hewlett-Packard (HWP); molto bene inoltre le aziende del settore software, piu’ le grandi catene di distribuzione.
Ma ecco la lista dei 10 titoli piu’ trattati al New York Stock Exchange (dati alla chiusura) con i rispettivi volumi, prezzi e variazioni percentuali (verificare grafici e price/earnings per ciascun titolo su QUOTAZIONI INTERATTIVE):
(CPQ) Compaq Computer Corporation 23,859,200 28.813 +1.438 +5.25%;
(AOL) America Online, Inc. 15,893,900 81.125 -1.625 -1.96%;
(TYC) Tyco International Ltd. 14,047,400 33.188 +2.563 +8.37%;
(LU) Lucent Technologies Inc. 9,203,300 78.063 +2.563 +3.39%;
(KR) Kroger Co. 9,110,400 19.375 +1.750 +9.93%;
(XRX) Xerox Corporation 7,998,700 21.563 -0.125 -0.58%;
(PFE) Pfizer Inc 7,767,600 34.125 +0.375 +1.11%;
(T) AT&T Corp. 7,659,400 52.625 -0.313 -0.59%;
(C) Citigroup Inc. 7,538,900 56.000 +1.000 +1.82%;
(MO) Philip Morris Companies Inc. 7,434,100 23.500 +0.563 +2.45%.
Ed ecco la lista dei 10 titoli piu’ trattati al Nasdaq (dati alla chiusura) con i rispettivi volumi, prezzi e variazioni percentuali (verificare grafici e price/earnings per ciascun titolo su QUOTAZIONI INTERATTIVE):
(DELL) Dell Computer Corporation 41,526,700 52.688 +2.375 +4.72%;
(NOVL) Novell, Inc. 26,711,600 34.313 +7.250 +26.79%;
(CORL) Corel Corp 20,004,200 16.563 +3.375 +25.59%;
(COMS) 3Com Corporation 15,941,300 46.750 -1.688 -3.48%;
(MSFT) Microsoft Corporation 15,495,200 117.438 -0.125 -0.11%;
(ORCL) Oracle Corporation 13,997,000 106.688 +1.625 +1.55%;
(AMZN) Amazon.com, Inc. 12,905,000 90.000 -7.688 -7.87%;
(CELL) Brightpoint, Inc. 12,271,500 14.875 +3.469 +30.41%;
(WCOM) MCI WorldCom, Inc. 11,482,200 81.000 +4.500 +5.88%;
(INTC) Intel Corporation 10,811,800 83.125 +0.625 +0.76%.
Bisognera’ vedere, dicono i trader, cosa accadra’ la prossima settimana, dopo gli eccezionali rialzi record delle ultime sedute a Wall Street. La data piu’ critica sara’ martedi’ 28 dicembre, ultima scadenza utile per regolare le posizioni prima dell’ultimo giorno feriale utile del 1999.
L’interprezione e’ la seguente: a Wall Street resta il timore che qualcosa possa accadere per il Millennium Bug. Di conseguenza la maggior parte delle istituzioni finanziarie non ha intenzione di trascinare posizioni aperte dal 1999 al 2000. Cosa possa accadere sui mercati di borsa da mercoledi’ 29 dicembre a lunedi’ 3 gennaio alla ripresa delle contrattazione nel nuovo anno, se tutti chiuderanno le proprie posizioni, non e’ ancora del tutto chiaro.