Economia

Natale 2018 con lo spread sotto l’albero: italiani preoccupati per l’incertezza economica

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Un Natale dominato dall’incertezza sul futuro economico del Paese è quello 2018. La parola d’ordine per le festività di dicembre è prudenza che si traduce in un budget ridotto per i doni del 7% in meno rispetto allo scorso anno, a quota 258 euro a persona.

Questi i numeri che emergono dal consueto sondaggio di Natale condotto da Confesercenti con SWG sulle opinioni e sulle intenzioni d’acquisto dei consumatori italiani per le prossime festività di Natale. Dal sondaggio emerge che gli italiani faranno sette regali a testa, uno in meno dello scorso anno e torneranno a comprare nei negozi. Per la prima volta in cinque anni, è in crescita la percentuale di chi acquista nei negozi, che passa dal 16 al 19%. Una crescita superiore a quella del canale web, che invece passa dal 34 al 36%. Calano, invece, i mercatini/bancarelle – scelti dall’11% degli intervistati contro il 12% dello scorso anno – e le grandi strutture commerciali (da 35 a 32%). I prodotti più gettonati per fare un regalo sono libri (segnalati dal 41% degli intervistati), capi d’abbigliamento (38%), regali gastronomici (33%), vini (20%), accessori moda, giochi o videogiochi e prodotti tecnologici, tutti e tre al 19%. Più distante nella classifica dei doni più acquistati l’arredamento/cose per la casa (indicati dal 14%), gli elettrodomestici (11%), seguiti da calzature (8%) e viaggi (4%).

Il Natale 2018 sarà ricordato come quello segnato dal caro spread che finirà per influenzare la spesa degli italiani. Gli italiani arrivano al Natale 2018, dunque, con qualche timore in più: oltre un terzo dei nostri concittadini (il 38%), ritiene che l’anno si chiuda con un’Italia peggiorata dal punto di vista socioeconomico. Tra i problemi che preoccupano maggiormente gli italiani c’è la situazione dell’economia dell’Italia, segnalata dal 32% degli intervistati: una percentuale in deciso aumento rispetto allo scorso anno, quando solo il 19% aveva espresso timori sul tema. Ma c’è anche un 19% che si dice preoccupato soprattutto per lo spread e la tenuta dei conti pubblici. Cresce, inoltre, il numero di preoccupati per la questione ‘ambiente e inquinamento’, che passa dal 22 al 30% del campione, probabilmente per effetto delle catastrofi da maltempo avvenute, purtroppo, anche quest’anno.