Secondo i modelli statistici del sito FiveThirtyEight, elaborati dal guru delle previsioni Nate Silver, Donald Trump, al momento, ha il 26% delle possibilità di essere eletto presidente degli Stati Uniti. La stima è frutto di una proiezione che unisce i risultati dei sondaggi con un indice dell’andamento dell’economia, un metodo di previsione che in passato ha offerto buoni risultati.
Se la realtà è questa, appare evidente il fatto che la via di Trump verso la Casa Bianca è tutta in salita: in passato le statistiche erano molto più favorevoli a candidati poi rivelatisi perdenti, come John McCain e Mitt Romney, entrambi battuti da Barack Obama. Per trovare un precedente nel quale i sondaggi erano stati ribaltati, nonostante un gap paragonabile a quello che Trump ha nei confronti di Hillary Clinton, bisognerebbe tornare al 1988, quando George Bush senior aveva sconfitto il favorito, Michael Dukakis. Secondo il modello basato esclusivamente sui sondaggi, inoltre, le probabilità di vittoria di Trump scendono al 19%; a questo punto, Silver si domanda se un vantaggio di 7 punti (36% contro 43%) giustifichi una probabilità di vittoria intorno all’80% per la Clinton. La risposta è sicuramente affermativa: in casi con divari analoghi una stima del genere sarebbe “piuttosto cauta”, dice Silver. Infatti è da smentire il fatto che i sondaggi abbiano sempre sottostimato il magnate: secondo quelli basati sui singoli Stati è stato sovrastimato lievemente, avendo perso, nei casi di Iowa e Oklahoma, anche laddove era dato per favorito.
In conclusione, Silver ritiene che finora i sondaggi sono stati per la gran parte affidabili durante questa compagna, per questo la Clinton è la “favorita piuttosto chiara” per la Casa Bianca.