NEW YORK (WSI) – Se la Russia dovesse attaccare l’Occidente, la Nato sarebbe impreparata. A sollevare le preoccupazioni in materia di sicurezza nel caso in cui la crisi in Ucraina dovesse degenerare è la Commissione della Difesa Comune della Nato.
Il conflitto in corso nell’est dell’Ucraina tra ribelli filo russi e forze dell’esercito ha messo in mostra “vaste lacune” nella capacità della Nato di contrastare minacce di simile portata.
Bisognerebbe, secondo il comitato politico, varare una riforma radicale del sistema di sicurezza dell’organizzazione che raggruppa le principali forze occidentali.
Secondo la Commissione, riporta la Bbc, i rischi di un attacco convenzionale da parte delle forze russe sono molto bassi, ma i metodi eterodossi come attacchi cibernetici e incursioni di milizie irregolari rappresentano una minaccia seria alla stabilità della regione.
La Nato ha promesso che analizzerà le informazioni fornite nel rapporto e deciderà se correre ai ripari.
La Commissione consiglia di stabilire una presenza continua di truppe Nato e attrezzature militari negli stati vulnerabili dei Balcani, come Estonia, Lettonia e Lituania.
L’articolo 5, che prevede l’impegno di tutti i membri del gruppo di correre i n soccorso di un rappresentante la cui sicurezza fosse messa in pericolo, va cambiato e adattato anche in caso di attacchi compiuti da milizie irregolari o pirati informatici.
Serve poi un miglioramento “drastico” dei tempi con cui ora reagiscono le forze di sicurezza.
Esercitazioni su ampia scala che vedano coinvolti leader politici ed eserciti di tutti gli Stati membri della Nato.
La Nato, poi, “potrebbe non avere la volontà politica collettiva necessaria per poter intraprendere un’azione concertata che consenta di rispondere in caso di attacco”.