Nel prossimo futuro, i miliardari che mostrano propensione al rischio saranno probabilmente protagonisti dello sviluppo di due settori tecnologici del futuro che si stanno già sviluppando: l’IA generativa, l’elettrificazione e le energie rinnovabili.
Così emerge dall’’UBS Billionaires Ambitions Report, giunto alla decima edizione, uno studio longevo e completo sui patrimoni dei miliardari. Il report di quest’anno evidenzia come i fondatori/CEO di aziende del comparto tech siano già in prima linea, perseguendo le loro idee con grande convinzione e propensione al rischio.
Le sfide dei miliardari nei prossimi 10 anni secondo UBS
In questo periodo di rapidi cambiamenti, la rosa dei miliardari potrebbe essere soggetta a un elevato tasso di turnover. Guardando ai prossimi 10 anni, i miliardari si trovano di fronte uno scenario incerto. È chiaro, scrivono gli esperti di UBS, che i governi debbano devono bilanciare la gestione fiscale con le crescenti esigenze di spesa, non ultime quelle legate all’invecchiamento della popolazione. Allo stesso tempo, le tensioni geopolitiche rimarranno elevate, con continue barriere al commercio internazionale.
In questo contesto, continua il report di UBS, gli imprenditori miliardari avranno bisogno di assumere i rischi in modo intelligente, essere orientati al business e mostrare determinazione.
Pianificazione patrimoniale: miliardari lasceranno oltre 6mila miliardi in eredità
Focus anche sulla pianificazione patrimoniale. Negli ultimi dieci anni, i miliardari multigenerazionali hanno ereditato un totale di 1.300 miliardi di dollari. Questo importo sottostima l’eredità totale, poiché molti eredi non hanno raggiungo a loro volta lo status di miliardari. In prospettiva, gli esperti calcolano che i miliardari di 70 anni o più lasceranno 6.300 miliardi di dollari nei prossimi 15 anni, prevalentemente a favore degli eredi, ma anche di cause prescelte. Questo dato è superiore alla stima del 2023 di 5.200 miliardi di dollari nell’arco di 20-30 anni, a causa dell’inflazione dei prezzi degli asset e dell’invecchiamento della rosa dei miliardari.
In sostanza, conclude il documento, in un mondo in cui le famiglie dei miliardari sono sempre più articolate e in movimento, il trasferimento di ricchezza continuerà a evolversi, continuando a puntare su un approccio semplice, che consenta la flessibilità richiesta dalle famiglie numerose che vivono in tutto il mondo e che possono decidere di spostarsi periodicamente.
Ma ci sarà anche una maggiore attenzione alle esigenze dei singoli membri, riconoscendo che ognuno ha punti di forza e ambizioni diverse. Da ultimo, la governance familiare rimarrà fondamentale, soprattutto per coinvolgere le nuove generazioni.
Per quanto riguarda le scelte di investimento i miliardari continuano a investire nelle asset class alternative, probabilmente per diversificare i portafogli, seppur senza qualche cambiamento. Mentre il 38% intende ancora aumentare le proprie partecipazioni dirette nel private equity, solo il 28% stima di incrementare le partecipazioni in fondi di private equity/fondi di fondi, mentre il 34% intende diminuirle.
Più di un quarto degli intervistati (26%) prevede di aumentare gli investimenti in infrastrutture e più di un terzo (35%) nel private debt. Gli hedge fund sembrano invece meno apprezzati, con il 27% che ha intenzione di diminuire gli investimenti e il 23% di incrementarli.
Un segmento sempre più interessante è quello dell’arte e dell’antiquariato, nel quale quasi un terzo degli intervistati (32%) prevede di aumentare l’esposizione. Si tratta di un significativo rialzo rispetto all’11% dell’anno precedente.