ROMA (WSI) – Per chi ritiene che il Pil sia un misuratore molto limitato dello stato di benessere di un paese, il Bli dovrebbe fare al caso suo.
Se si pensa che la felicità sia sinonimo del benessere e della qualità della vita sociale, allora l’Italia è il 23esimo paese più “ricco” al mondo, dietro a Slovenia e Repubblica Ceca. Al primo posto c’è l’Australia.
È il risultato della classifica stilata dal Better Life Index, che l’Ocse, in collaborazione con Expo 2015 di cui è partner ufficiale, ha lanciato da lunedì anche in italiano.
La ricerca, informa l’Ocse, si basa sulle risposte di oltre 3.600 persone e prende in considerazione 11 fattori per misurare l’indice di benessere in 36 paesi. Gli Stati presi in esame sono quelli che fanno parte dell’Organizzione della cooperazione e dello sviluppo economico più Brasile e Russia.
L’Italia si posiziona al 13esimo posto nell’equilibrio lavoro-vita, al 14esimo nel reddito e al 17esimo nella salute. In tutte le altre voci, invece, la performance è al di sotto della media: nelle relazioni sociali siamo in 21esima posizione, nell’impegno civile in 23esima, in abitazione e in sicurezza in 24esima, in soddisfazione personale e in ambiente in 27esima. Malissimo facciamo nell’istruzione (21) e nell’occupazione (29).
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La ricerca fornisce indicazioni anche sulle disparità tra le varie regioni nei diversi ambiti: particolarmente evidente la differenza che c’è tra il migliore (provincia di Bolzano che si trova nel 15% di testa tra tutte le regioni Ocse) e il peggiore (Campania, ultima) nell’occupazione. Ampie differenze regionali esistono anche in materia di sicurezza (ai poli opposti provincia di Trento e Calabria), ambiente (Sardegna la migliore, Lombardia la peggiore) e reddito (ancora provincia di Bolzano e Campania).
Molto positivo a livello generale il risultato relativo alla salute, dove 18 regioni italiane conseguono i migliori risultati in area Ocse. Le regioni italiane sono anche tra le migliori in materia di sicurezza e impegno civile.
Solo dolori, infine, sul capitolo istruzione, dove tutte le regioni italiane conseguono risultati inferiori rispetto alla media Ocse. Una volta appurato il livello al quale si trova la soddisfazione degli italiani nei vari ambiti, la ricerca dà informazioni anche su cosa conta di più per loro: al primo posto c’è la salute, al secondo l’istruzione e al terzo la soddisfazione personale.
(DaC)