Un nostro lettore, salvcond, in un suo commento all’articolo Comincia l’assalto ai BTP: il 10 anni sale al 5,4%, massimo dal ’99, fa alcune considerazioni che meritano di essere segnalate:
Molti ricorderanno quando finì sotto attacco speculativo la Lira. Era il 1992, si parlava allora di “consolidamento dei titoli di Stato”. Il governo Amato fece uscire la Lira dall’allora “serpente monetario”, nella notte tra il 9 ed il 10 luglio (strano come certe date ricorrano) 1992 operò un prelievo forzoso ed improvviso del 6 per mille su tutti depositi bancari. Un decreto legge di emergenza l’autorizzava a farlo: in quel provvedimento, varato mentre i mercati si accanivano sulla Lira, erano state inzeppate alla rinfusa misure le più svariate.
Dall’aumento dell’età pensionabile alla patrimoniale sulle imprese, dalla minimum tax all’introduzione dei ticket sanitari, dalla tassa sul medico di famiglia all’imposta straordinaria sugli immobili pari al 3 per mille della rendita catastale rivalutata. Prelievo sui conti correnti e Isi fruttarono insieme 11.500 miliardi di lire. L’imposta straordinaria sugli immobili, nella migliore delle tradizioni italiane, perse subito il prefisso stra per diventare una gabella ordinaria: l’imposta comunale sugli immobili, ovverosia l’Ici.
Le cose andarono diversamente da quanto Giuliano Amato aveva sperato: nonostante la cura da cavallo, la manovra di luglio più la finanziaria sfioravano insieme i centomila miliardi di lire, che portò l’economia italiana sull’orlo della recessione, la Lira, come dicevamo, dovette uscire dal “Sistema Monetario Europeo” neppure tre mesi dopo quella notte di luglio, e nella primavera successiva il dottor Sottile si dimise.
Venne chiamato Carlo Azeglio Ciampi, allora governatore della Banca d’Italia, per formare un governo tecnico che traghettasse l’Italia fuori dalla crisi. Il resto ormai è storia, e noi siamo ancora qui ….