LONDRA (WSI) – I militanti dell’Isis hanno recentemente sequestrato altri quattro ostaggi stranieri tra Aleppo e Idlib: si tratterebbe di due donne italiane, un danese e un giapponese. Lo scrive il Guardian nell’edizione americana del sito online. I sequestri porterebbero a oltre 20 il numero degli stranieri ostaggio dei militanti islamici. Sarebbero giornalisti, fotografi o operatori umanitari. Dopo il sequestro sono stati trasferiti a Raqqa, la roccaforte Isis nel nord della Siria.
Il Guardian non cita fonti e non fa i nomi dei sequestrati: non c’è modo dunque di sapere con certezza se le due italiane siano Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le volontarie scomparse alla fine di luglio nell’area di Aleppo. Il quotidiano britannico osserva che i rapimenti si sono dimostrati un buon business per i militanti islamici dal momento che negli ultimi sei mesi almeno dieci ostaggi tra cui un danese, tre francesi e due spagnoli sono stati liberati dopo lunghi negoziati con i rapitori che avevano chiesto in cambio un riscatto.
A proposito di James Foley, il giornalista americano decapitato, nella notte si è saputo che di recente gli Usa avrebbero «condotto un’operazione per liberare alcuni ostaggi americani detenuti in Siria» dall’Isis, secondo quanto rivelato dal portavoce del Pentagono, l’ammiraglio John Kirby: «Sfortunatamente, la missione non ha avuto successo», perché «gli ostaggi non erano presenti nel luogo preso di mira».
I selvaggi responsabili del rapimento e dell’orribile morte di James Foley saranno catturati, secondo quanto promesso nella notte dal direttore dell’Fbi, James Comey: «Mi dispiace molto dire che questi selvaggi hanno trasformato la vicenda in un’indagine per omicidio – ha detto Comey da Denver, secondo quanto riferito da Abc News – Staremo sul caso. Lavoreremo con le nostre forze dell’ordine, intelligence e partner militari per cercare di dare giustizia alla famiglia di Foley ed esercitare la piena forza degli Stati Uniti per catturare questi selvaggi».
Mogherini: rischio Isis c’è per tutti
“E’ chiaro che nessun Paese è immune da rischi, Isis ha fatto proseliti anche in Occidente”. Lo afferma il ministro degli Esteri Mogherini in un’intervista a Repubblica. La “preoccupazione” per rischi di attentati – precisa subito dopo – “c’è, ma non è maggiore oggi, dopo la decisione” di inviare armi ai curdi sotto attacco dell’Isis. “Credo che sia il tempo di assumerci le nostre responsabilità di europei e di agire da protagonisti”, aggiunge.